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La Merla è ormai in pensione

Contrariamente alla credenza popolare il 29, 30 e 31 gennaio non coincideranno con il periodo più freddo dell'anno.
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La Merla è ormai in pensione
Contrariamente alla credenza popolare il 29, 30 e 31 gennaio non coincideranno con il periodo più freddo dell'anno.

LOCARNO - In ogni leggenda c’è un fondo di verità. Ogni credenza popolare si aggrappa a una certezza, a un principio assodato. Questo è un discorso che però non trova riscontro, o almeno non ai giorni nostri, in meteorologia. Infatti, i “Giorni della Merla” (29, 30 e 31 gennaio) non coincidono con il periodo più freddo dell’anno. Nel 2025 come nel 2024.

Massime di 9 gradi - A scacciare ogni dubbio Luca Panziera di MeteoSvizzera. «Le temperature non saranno fredde. Anzi, faticheremo a scendere sotto lo zero con massime che raggiungeranno anche i nove/dieci gradi». 

Già, perché a partire da oggi, tornerà il sole. «Le precipitazioni degli ultimi giorni si sono concluse ieri, almeno per quanto riguarda il Ticino. Non sono state registrate particolarità anche dal punto di vista degli accumuli di neve. Si è trattato di neve molto bagnata, fino a quote piuttosto alte (verso 1600 metri)».

Ancora qualche goccia - Giovedì sarà invece più nuvoloso con anche qualche precipitazione. «Solo un po' di pioggia e non dappertutto, con pochi fiocchi sopra i mille metri». I giorni seguenti? «Seguirà una stabilizzazione con giornate abbastanza soleggiate, forse qualche banco di nubi ma niente in più».

Insomma, anche quest’anno la Merla si smentisce, confermando - spiega l’esperto - il trend degli ultimi trent’anni. «Bisogna dire che climatologicamente parlando, siamo comunque nel periodo più freddo dell'anno. Ma se prendiamo la temperatura media di ogni giorno dell'anno, vediamo che i valori più bassi sono sostanzialmente un po' prima, a metà del mese di gennaio. Già verso la fine c'è un piccola tendenza al rialzo, quindi non è vero che sono le giornate più fredde dell'inverno a cadere proprio a cavallo della fine del mese».

Qualche dato interessante però emerge dall’analisi delle precipitazioni di gennaio. «Il mese si concluderà con una temperatura di circa un grado superiore alla norma. Quindi, questo si può definire un mese mite ma non troppo. Per esempio dal 1864 a oggi sarebbe il diciottesimo più mite. Invece dal punto di vista delle precipitazioni supereremo la norma del 50%. Dal punto di vista climatologico, il mese è molto asciutto, le precipitazioni degli ultimi giorni permettono un bel balzo in avanti».

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