La decisione del pubblico ministero deriva dal fatto che l'occultamento di cadavere è certamente avvenuto in territorio italiano
STABIO - Anche la procura della Repubblica di Como ha iscritto sul registro degli indagati per omicidio volontario e occultamento di cadavere l'informatico ticinese di 42 anni arrestato nella notte tra martedì e mercoledì dalla polizia cantonale per l'omicidio della cognata, la maestra elementare di Stabio 35enne trovata morta domenica scorsa a Rodero (Como).
La decisione del pubblico ministero comasco Massimo Astori è sostanzialmente un atto obbligato, dal momento che l'occultamento di cadavere è certamente avvenuto in territorio italiano e che, al momento, non è possibile stabilire con certezza dove materialmente sia avvenuto l'omicidio, se nella casa della vittima a Stabio, come sostengono gli inquirenti elvetici o altrove, magari in Italia.
La procura comasca da parte sua ha partecipato attivamente alle indagini e ha già disposto sulla salma, oltre all'autopsia effettuata lunedì scorso, una serie di esami tossicologici e genetici che dovranno essere depositati nelle prossime settimane. Inquirenti svizzeri e italiani procedono insomma parallelamente, almeno per ora.
Nulla è dato sapere, invece, sullo stato delle indagini condotte in Ticino e sul reale contenuto dell'interrogatorio reso dal 42 enne alla polizia cantonale al momento dell'arresto al valico del Gaggiolo.