Il Comandante Roberto Torrente: «Con i locali chiusi si ritrovano lì anche in 300. In barba alle norme anti covid»
Diverse le zuffe che la polizia si è trovata a sedare solo nel fine settimana. Le Autorità, ora, vaglieranno strategie adeguate.
LUGANO - Effetti collaterali del covid verrebbe da dire. O meglio, delle norme anti coronavirus. Sì, perché il capannello di giovani e giovanissimi che la sera va formandosi nei pressi della pensilina di Lugano, sembra proprio figlio (non voluto) delle restrizioni in atto. Con tutti i problemi che ne conseguono, come mostra un video (in allegato) che per breve tempo ha fatto la sua comparsa in rete prima di essere rimosso.
Qui si vedono diversi agenti della Polizia di Lugano fronteggiare dei giovani. Uno di questi viene tenuto a terra, mentre un altro viene allontanato con degli spintoni. Proprio lo spintone di uno degli agenti fa letteralmente volare al suolo il ragazzo. Il video poi si interrompe.
«Diverse risse da sedare» - «Questo fine settimana la polizia è dovuta intervenire per sedare diverse risse», ci spiega al telefono il Comandante della polizia cittadina, Roberto Torrente. Che conferma una situazione di disagio e degrado ormai consolidata: «Con la chiusura anticipata degli esercizi pubblici alle 23 - sottolinea -, la pensilina sta diventando un punto d’aggregazione dei giovani. Soprattutto nell’orario dell’ultimo bus, che viene preso per tornare a casa».
Una conseguenza delle norme anti covid, insomma, certamente non prevista. E alla quale si sta cercando di correre ai ripari, come assicura Torrente: «Abbiamo constatato, nostro malgrado, un’elevata concentrazione di giovani in quella zona. E non tutti sono lì ad attendere il bus. Tra le 23 e mezzanotte e mezza, arrivano a picchi di 250/300. E in molti disattendono le normative che prevederebbero mascherina e distanze. Ciò ha imposto un’analisi approfondita della situazione e una pianificazione di strategie adeguate che, in collaborazione con la Polizia Cantonale, presto sottoporremo all’attenzione del Municipio per essere approvate».
In merito all’intervento del quale il video mostra alcuni secondi, Torrente conclude: «I nostri uomini sono intervenuti per sedare una rissa. In questi casi si applicano tutte le misure necessarie secondo il principio della proporzionalità. Se è il caso, anche per proteggere sé stessi. Nello specifico il poliziotto si è trovato a dover rispondere a un ragazzo aggressivo che non voleva calmarsi e che, inoltre, reagiva fisicamente contro il poliziotto. E lo ha fatto solo allontanandolo. Con uno spintone. Quindi rispettando il principio della proporzionalità».