Strage nell'azienda Gazzoli. Rusconi: «Le condizioni per l'abbattimento ci sono tutte»
CASTIONE - Questa volta il lupo (o più probabilmente i lupi) l'ha fatta grossa. Sono 23, infatti, le pecore aggredite sabato notte in quel di Castione. A farne le spese l'azienda Gazzoli, tra le più importanti nel commercio di bestiame in Ticino. Contattato, il titolare non nasconde la rabbia, ma preferisce non esprimersi su quanto accaduto.
«Alcune uccise, altre agonizzanti» - La mattanza ci viene raccontata nel dettaglio da un altro agricoltore che, domenica, ha impiegato mezza giornata per aiutare il collega a riparare ai danni causati dal predatore. «Al mattino abbiamo trovato due pecore adulte e due agnelli uccisi. Altri capi versavano in condizioni tali per cui non si è potuto fare altro che ricorrere all'abbattimento. Il veterinario ha dovuto addormentare un altro esemplare adulto e cinque agnelli. Li abbiamo trovati agonizzanti, con gravi ferite al collo o all'addome, stavano soffrendo terribilmente».
Non è tutto. Sono 13, infatti, le pecore medicate se non addirittura ricucite. «Una di queste non ha superato la notte». Insomma: il bilancio finale è di 11 capi uccisi e 12 feriti. «Il resto della giornata - spiega l'agricoltore - l'abbiamo passato a recuperare le bestie scappate tra Castione e Claro e trovate in preda al terrore». Un danno non da poco, insomma. «Si tratta di migliaia di franchi escluse le spese del veterinario», azzarda il collega di Gazzoli.
«Una strage, perché le Autorità non dicono nulla?» - «Una strage», è il commento di Germano Mattei, co-presidente Associazione Svizzera per la protezione del Territorio dai Grandi Predatori (APTdaiGP). «Il lupo è saltato all'interno della recinzione elettrificata e tante pecore sono fuggite terrorizzate verso il fiume. Il guardiacaccia ha constatato che la recinzione era a regola d'arte».
Ora, l'Associazione cantonale ha deciso, unitamente all'Unione Contadini Ticinesi (UCT), di chiedere all'Ufficio della caccia e della pesca, alla Sezione agricoltura e ai due Consiglieri di Stato interessati, l'immediato abbattimento del lupo. «Le condizioni ci sono tutte e mi sorprende che non sia stato diramato nemmeno un comunicato stampa - sottolinea Mattei -. Faccio notare che è accaduto tutto nella masseria del signor Gazzoli, a due passi dalla ferrovia e dalla strada cantonale. Il lupo è stato visto a 15 metri dall'uomo. Dopo le predazioni dei giorni scorsi alla Buzza di Biasca e alle Cave di Iragna mi chiedo cosa si aspetti a intervenire. Avevo preannunciato che i grandi predatori sarebbero scesi a valle, da giorni è quello che avviene».
Danno che supera i 10 mila franchi - «È stata superata la soglia di danno rilevante all'interno di un recinto elettrificato. Quindi oltre i 10 mila franchi», aggiunge Sandro Rusconi, vicepresidente APTdaiGP. «Abbiamo avvisato direttamente Zali e nel pomeriggio di ieri è arrivato l'sms di allerta in cui si faceva riferimento a una "probabile predazione". Ora le Autorità dovranno fare le verifiche del caso, ma quanto accaduto è lì da vedere. Credo che l'ok all’abbattimento arriverà nell'arco di un paio di giorni al massimo».
Rusconi teme ora che quanto accaduto si possa ripetere: «È probabile che ad agire non sia stato un singolo esemplare, ma un branco. Una volte che il lupo entra in un recinto ha imparato a farlo. Abbiamo quindi a che fare con degli animali che sono ancora più problematici di prima».