L'uomo è stato fermato e controllato presso il valico autostradale di Como-Brogeda.
COMO / CHIASSO - Non solo oro, contanti, preziosi e stupefacenti. Ora si cerca di importare illegalmente in Svizzera, passando per il Ticino, anche volatili protetti. Protagonista, suo malgrado, un pappagallino.
Come comunica questa mattina la Guardia di Finanza di Como, nei giorni scorsi, nel corso dei consueti controlli presso il valico autostradale di Como-Brogeda, «veniva fermato un soggetto di nazionalità svizzera in procinto» di uscire dall'Italia.
Con il pappagallo in dogana
A insospettire gli agenti è stato l'atteggiamento nervoso della persona che si trovava a transitare in dogana, da qui l'accurata ispezione del mezzo che stava guidando. All'interno del quale è stata notata una gabbietta, contenente un esemplare vivo di pappagallo appartenente alla famiglia degli “psittaculidae”, «animale protetto in base alla Convenzione di Washington sul commercio internazionale».
Il sequestro e la denuncia
Assente invece la documentazione prevista per l’esportazione della specie protetta. È a questo punto che i finanzieri della Squadra Operativa Volante - C.I.T.E.S. del Gruppo Ponte Chiasso, unitamente ai funzionari dell’ADM in servizio, hanno sequestrato l’animale, poi affidato in custodia a un allevamento.
Il "contrabbandiere" di animali è stato denunciato «a piede libero» presso la Procura della Repubblica di Como.
Contrasto al commercio internazionale illegale di flora e fauna selvatica
Il sequestro si inserisce nell'attività «di contrasto al commercio internazionale illegale di flora e fauna selvatica a tutela delle specie in via di estinzione e a salvaguardia della biodiversità».