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Carlo Sortino è... cattivo, ma solo sul grande schermo

CANTONECarlo Sortino è... cattivo, ma solo sul grande schermo

02.11.16 - 06:00
Undicesimo film per Carlo Sortino. “L’autostop”, questo il titolo, verrà proiettato il 1. dicembre al Cinema Forum di Bellinzona.
Carlo Sortino è... cattivo, ma solo sul grande schermo
Undicesimo film per Carlo Sortino. “L’autostop”, questo il titolo, verrà proiettato il 1. dicembre al Cinema Forum di Bellinzona.

BELLINZONA - Carlo Sortino - attore, regista e showman (perché spesso lo vediamo nei pianobar della Svizzera italiana sfoderare il repertorio dei “Favolosi anni Sessanta”) - come ogni anno, nel periodo pre-natalizio, è pronto a tornare sul grande schermo.

Questa volta ha voluto mettere da parte storie d’amore e tradimenti per focalizzarsi su un genere, per lui, tutto nuovo: «“L’autostop” è un thriller - ci spiega Carlo, come sempre carico di entusiasmo - Le riprese sono state effettuate tra Locarno, Brissago, Torino e in alcune zone del Canavese… Sul set, al mio fianco, Jennifer Fumasoni, che ha recitato anche nei miei film precedenti, e Dana Ghiringhelli».

Fino all’anno scorso, Sortino, film dopo film, ha lavorato mettendo a punto la trasposizione cinematografica delle storielle rosa venute alla luce tempo fa nei suoi fotoromanzi, ma questa volta l’amore e i tradimenti non c’entrano, non c’entrano affatto: «Ho commissionato la sceneggiatura a Davide La Rosa, un giovane fumettista e scrittore comasco molto conosciuto anche alle nostre latitudini… E già la prima stesura, devo dire, rispecchiava perfettamente la mia idea di base...».

Addentriamoci nella trama: «Due ragazze derubano l'uomo che ha dato loro un passaggio - continua Sortino - Ma lui, Carlo, non è una persona come le altre. No. Carlo è cattivo, perverso, e, soprattutto, nasconde un sordido segreto».

Gli spettatori non si annoieranno affatto, perché «“L'autostop” - aggiunge Sortino prima di concludere - è un vorticoso thriller che, istante dopo istante, si spinge sempre più in basso, sempre più in profondità, nel più cupo abisso della follia umana».

Tutti pronti, quindi, per vedere Carlo vestire i panni del cattivo?

 

 

 

 

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