Il neo segretario di Stato Blinken: «Gli Stati Uniti continueranno a lottare per i diritti umani e i valori democratici»
Respinta nave da guerra americana nel Mar cinese.
WASHINGTON - Durante il suo primo contatto con il governo di Pechino da quando Joe Biden è salito al potere, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha esortato la Cina a rispettare i diritti degli uiguri, del Tibet e di Hong Kong. Lo rende noto il Dipartimento di Stato americano in un comunicato.
«Gli Stati Uniti continueranno a lottare per i diritti umani e i valori democratici, anche nello Xinjiang, in Tibet e a Hong Kong», avrebbe detto Blinken all'alto responsabile diplomatico cinese Yang Jiechi durante un colloquio telefonico. Blinken ha inoltre «esortato la Cina a unirsi alla comunità internazionale nella sua condanna del colpo di Stato militare in Birmania».
Gli Stati Uniti - aggiunge il comunicato - riterranno Pechino «responsabile dei suoi tentativi di destabilizzare la regione indo-pacifica, compreso lo Stretto di Taiwan, e dei suoi attacchi contro le regole stabilite dal sistema internazionale».
«Respinta nave da guerra americana» - Sulla scia delle tensioni tra Washington e Pechino, la marina cinese ha intanto ordinato a una nave da guerra statunitense di lasciare un'area contesa nel Mar Cinese: lo ha fatto sapere la stessa marina militare cinese, contraddetta però dalla Marina statunitense.
Il cacciatorpediniere USS John S. McCain «è entrato nelle acque territoriali delle isole Xisha senza autorizzazione», ha fatto sapere l'esercito cinese, riferendosi a ciò che viene comunemente chiamato Paracels, un arcipelago di piccole isole coralline rivendicato da molti Paesi. «Le forze navali e aeree hanno monitorato da vicino la situazione e hanno ordinato (alla nave americana) di lasciare l'area», ha aggiunto in una breve nota, criticando gli Stati Uniti per aver «gravemente violato la sovranità della Cina» e «minato la pace regionale».
La Marina degli Stati Uniti ha però contraddetto la versione di Pechino. La USS John S. McCain «non è mai stata cacciata dal territorio di un altro Paese», ha assicurato un portavoce della flotta del Pacifico, il tenente James Adams. «Il cacciatorpediniere americano ha condotto questa operazione di libertà di navigazione in conformità con le leggi internazionali e poi ha continuato le sue normali operazioni in acque internazionali».
Pechino rivendica quasi tutte le isole del Mar Cinese Meridionale e contesta sistematicamente le operazioni americane in quest'area, ma è la prima volta che un simile "incidente" si verifica dopo l'insediamento del presidente degli Stati Uniti Joe Biden.
Anche diversi paesi vicini come Filippine, Malaysia, Brunei, Indonesia, Singapore e Vietnam stanno contestando alcune rivendicazioni cinesi in quest'area, una rotta chiave per il commercio marittimo globale.