È stato condannato a dieci mesi di carcere l'uomo che a ottobre non aveva rispettato i giorni d'isolamento
HOBART - Prima ha mentito su dove si trovasse nei giorni precedenti al suo arrivo in Tasmania e poi è fuggito dall'Hotel in cui era in quarantena. Timothy Andrew Gunn, 31 anni, è stato condannato oggi a dieci mesi di carcere, con quattro sospesi.
Con la sua fuga ha causato un lockdown di tre giorni. Gunn era atterrato a Hobart con un volo in arrivo da Melbourne. Per due settimane avrebbe dovuto osservare una quarantena al Travelodge Hotel, ma è fuggito. Ha fatto un po' di spese nel grande magazzino Woolworths e ha passato qualche tempo in una casa con diverse altre persone. Arrestato, ha dovuto sottoporsi a un test ed è risultato positivo al Covid-19.
Visto che aveva avuto contatti con diverse persone e non tutte erano rintracciabili, il 15 ottobre tutto il sud della Tasmania ha dovuto chiudere e restare in lockdown per tre giorni. È stato poi accertato che nessuno ha contratto il Covid da Gunn e il Tribunale di Hobart ha appurato oggi che l'uomo non aveva coscienza della sua contagiosità. Ma non è tutto. In quello stesso periodo la Tasmania vietava i viaggi dal Nuovo Galles del Sud. Al suo arrivo Gunn aveva dichiarato a un addetto del personale di emergenza di aver passato i 14 giorni precedenti nello stato del Queensland. Durante il processo, riporta il Guardian, ha però ammesso che era falso, si trovava nella regione con il bando.
Se per aver violato la quarantena e messo in pericolo la salute pubblica, la pena prevista sarebbe stata di cinque mesi di carcere con due sospesi, questa ammissione ha portato a 10 mesi il tempo da trascorrere dietro le sbarre, con quattro mesi sospesi.