Il Consiglio europeo ha aggiornato le proprie linee guide (in vigore dal 1° marzo) per gli spostamenti dai Paesi terzi
BRUXELLES - I Paesi Ue «dovrebbero revocare la restrizione temporanea dei viaggi non essenziali verso l'Unione per le persone vaccinate con un vaccino approvato dall'Ue o dall'Oms, a condizione che abbiano ricevuto l'ultima dose del ciclo di vaccinazione primario almeno 14 giorni e non più di 270 giorni prima dell'arrivo o abbiano ricevuto una dose di richiamo».
È quanto si legge nelle raccomandazioni approvate oggi dai ministri per gli affari europei. «Gli Stati membri dovrebbero inoltre revocare la restrizione temporanea dei viaggi non essenziali per le persone che sono guarite dal COVID-19 entro i 180 giorni precedenti il viaggio».
Per le persone vaccinate con un vaccino approvato dall'OMS, gli Stati membri, si legge tra l'altro nelle raccomandazioni approvate oggi, potrebbero inoltre richiedere un test PCR negativo effettuato non più di 72 ore prima della partenza e potrebbero applicare misure supplementari quali la quarantena o l'isolamento. Un test PCR negativo prima della partenza potrebbe essere richiesto anche per le persone guarite dalla COVID-19, nonché per le persone che sono state vaccinate con un vaccino approvato dall'Ue ma che non sono in possesso di un certificato Ue o equivalente.
In base al documento adottato a Bruxelles, anche i minori di età superiore ai 6 anni e inferiore ai 18 anni che soddisfano i requisiti stabiliti per gli adulti dovrebbero essere autorizzati a viaggiare. Il Consiglio Ue ha anche rivisto i parametri in base ai quali deve essere valutata la situazione di un Paese terzo al fine della revoca delle restrizioni. In base alle nuove norme il numero di casi di COVID-19 per 100'000 abitanti negli ultimi 14 giorni è aumentato da 75 a 100. Anche il tasso settimanale di test effettuati per 100'000 abitanti è aumentato da 300 a 600 test.
Continuano ad applicarsi altri criteri esistenti, tra cui una tendenza stabile o decrescente di nuovi casi, un tasso di positività del 4% tra tutti i test effettuati, progressi nella vaccinazione, la presenza di varianti di interesse o che destano preoccupazione e la risposta globale alla COVID-19 nel paese. Si dovrebbe continuare a tenere conto, caso per caso, della reciprocità.
Tuttavia, la raccomandazione aggiornata indica anche che è opportuno iniziare a prendere in considerazione il passaggio a un approccio basato esclusivamente sulla persona. Al fine di dare ai paesi terzi il tempo di aumentare i loro tassi di vaccinazione, la raccomandazione dovrebbe essere riesaminata dalla Commissione entro il 30 aprile 2022 per prendere in considerazione la cancellazione dell'elenco dei paesi. La Commissione dovrebbe riferire al Consiglio e se del caso potrebbe presentare una proposta di soppressione dell'elenco.