E sono fatte con veri capelli umani. Massiccio sequestro da parte delle autorità di New York
NEW YORK - I funzionari dell'US Customs and Border Protection hanno sequestrato 13 tonnellate di prodotti per capelli nei porti di New York e New Jersey che sarebbero stati fabbricati dai musulmani detenuti nei campi di lavoro forzato nello Xinjiang, in Cina. Si tratta - secondo i media Usa - di estensioni realizzate con capelli umani e altri prodotti per un valore stimato di circa 800 mila dollari.
«La produzione di questi beni costituisce una violazione dei diritti umani molto grave, e il sequestro ha lo scopo di inviare un messaggio chiaro e diretto a tutti coloro che cercano di fare affari negli Stati Uniti, ossia che le pratiche illecite e disumane non saranno tollerate nelle catene di approvvigionamento» ha spiegato Brenda Smith, vice commissario dell'Ufficio del commercio del Customs and Border Protection.
È la seconda volta quest'anno che la dogana Usa ha eseguito un ordine di sequestro sulle spedizioni di prodotti per capelli dalla Cina, basandosi sul sospetto che vengano prodotti in violazione dei diritti umani.
Rushan Abbas, attivista americano uiguro la cui sorella è scomparsa in Cina quasi due anni fa e si ritiene che sia rinchiusa in un campo di detenzione, ha detto che le donne che usano le estensioni dovrebbero pensare a quale potrebbe essere l'origine di questi prodotti.
«È straziante per noi - ha affermato - Voglio che la gente pensi alle persone in schiavitù. Mia sorella è seduta da qualche parte costretta a fare cosa, estensioni di capelli?».
Le spedizioni sequestrate sono state inviate da esportatori che si trovano nella regione dello Xinjiang, nella parte occidentale della Cina, dove negli ultimi quattro anni il governo ha arrestato circa un milione di minoranze etniche turche.