È stato identificato oggi un superstite della tragedia. Intanto i soccorritori continuano a trovare resti dei dispersi.
Si tratta di un giovane di 30 anni, originario del Trentino, ricoverato da domenica all'ospedale di Treviso.
TRENTO - Sono cinque, e non più tredici, i dispersi dopo il distacco di un seracco di ghiaccio sulla Marmolada. Lo riferisce l'agenzia stampa italiana Ansa. Le autorità sono riuscite a rintracciare sette persone che mancavano all'appello e che erano state inserite nei primi elenchi. Si tratta di quattro stranieri, contattati questa mattina, e di altri tre alpinisti di nazionalità non meglio precisata. Tutti stanno bene.
Invariato il bilancio della tragedia di domenica: almeno sette morti e otto feriti. Quattro delle vittime sono state riconosciute, mentre sono in corso le operazioni per acquisire l'identità di altre due. Solo uno dei feriti è stato dimesso dall'ospedale.
Lo sconosciuto ha un nome - Ha finalmente un nome uno dei feriti nel disastro della Marmolada ricoverato da domenica all'ospedale di Treviso. Secondo quanto ha appreso l'agenzia italiana ANSA, si tratta di un 30enne, originario del Trentino, che si trova tuttora in prognosi riservata.
I medici dell'ospedale avevano accertato al momento del ricovero un importante edema cerebrale e lesioni agli organi interni. Il giovane, in stato d'incoscienza, era stato trovato senza alcun documento.
Il bilancio della tragedia - Intanto, il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, ha emesso un'ordinanza che ordina la chiusura definitiva dell'area della sciagura in cui domenica sono morte sette persone e altre otto sono rimaste ferite, due delle quali in maniera grave. Sempre secondo l'ANSA, i dispersi in seguito al crollo del seracco sommitale sono ora scesi a 8, contro i 13 di ieri. Tra i cinque individuati anche il ragazzo di 30 anni in prognosi riservata a Treviso, che non sarebbe in pericolo di vita.
Sono stati inoltre individuati due alpinisti francesi che sono stati sfiorati dalla frana di ghiaccio e hanno raccontato che, in quel drammatico momento, sulla via normale c'erano almeno 12 persone. Un numero che, calcolando i decessi ufficiali con i nomi delle persone che sono state cercate dai parenti, viene considerato realistico. Gli inquirenti hanno ascoltato anche oggi, come nei giorni scorsi, diversi testimoni proprio per cercare di capire quante persone si trovassero sul ghiacciaio al momento del crollo del seracco.