La decisione segue l'incontro tra la presidente Tsai Ing-wen e il presidente della Camera dei rappresentanti statunitense Kevin McCarthy.
PECHINO - L'esercito cinese ha annunciato oggi esercitazioni di «preparazione al combattimento» nello stretto di Taiwan, tra le tensioni con l'isola dopo un incontro negli Stati Uniti della sua presidente Tsai Ing-wen e la terza carica dello stato americano.
«Il comando del teatro delle operazioni orientali dell'Esercito popolare di liberazione terrà un'esercitazione di preparazione nello stretto di Taiwan, nella parte settentrionale e meridionale dell'isola e nello spazio aereo a est di Taiwan dall'8 al 10 aprile», si legge in un comunicato dell'esercito cinese.
Il ciclo di manovre, annunciato e avviato dopo la partenza dalla Cina del presidente francese Emmanuel Macron e della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, punta ad «affilare la spada».
Tali manovre includeranno anche «pattuglie di polizia», aggiunge la nota di Pechino. Il luogo esatto delle esercitazioni non viene specificato. Le operazioni militari avviate oggi «servono come severo monito contro la collusione tra forze separatiste che cercano 'l'indipendenza di Taiwan' e quelle esterne, e contro le loro attività provocatorie». È quanto afferma il portavoce del Comando orientale dell'Esercito popolare di liberazione cinese (Pla), Shi Yi, aggiungendo che le manovre «sono necessarie per salvaguardare la sovranità nazionale e l'integrità territoriale della Cina».
Rilevati 42 jet e 8 navi militari cinesi - Il ministero della Difesa di Taiwan ha riferito di aver rilevato oggi otto navi da guerra e 42 aerei da combattimento cinesi intorno all'isola. Il dicastero taiwanese, in una nota, ha espresso «solenne condanna verso tali azioni irrazionali», aggiungendo che i rilevamenti - che includevano 29 jet che hanno attraversato la linea mediana dello Stretto di Taiwan - sono avvenuti tra le 6 e le 11 ora locale (mezzanotte e le 5 in Svizzera).
La Cina considera l'isola, con una popolazione di 23 milioni, una delle sue province, che non è ancora riuscita a riunificare con il resto del suo territorio dalla fine della guerra civile cinese. Terminato nel 1949, il conflitto contrappose i comunisti, che presero finalmente il potere nella Cina continentale, all'esercito nazionalista, costretto a ritirarsi sull'isola.
Le autorità cinesi hanno cercato di isolare diplomaticamente Taipei da quando la presidente Tsai Ing-wen è salita al potere nel 2016, perché membro di un partito che tradizionalmente si batte per l'indipendenza, una linea rossa assoluta per Pechino. Dopo l'incontro di mercoledì negli Stati Uniti con il presidente della Camera dei rappresentanti americana Kevin McCarthy, ieri e l'altro ieri la Cina ha inviato navi da guerra, un elicottero e un aereo da combattimento nello stretto di Taiwan.