I soldati di Yevgeny Prigozhin lasciano le operazioni militari all'esercito regolare russo.
BAKHMUT - «Il gruppo di combattenti della Wagner ha iniziato a ritirarsi da Bakhmut», lo ha scritto su Telegram il capo e fondatore della milizia privata russa Yevgeny Prigozhin postando un video con saluti e strette di mano tra lui e i militari a volto coperto.
Una ritirata che si svolge in un momento in cui i rapporti tra il fondatore del gruppo paramilitare e il Cremlino sono ai minimi storici. Una coincidenza? Prigozhin ha giustificato la scelta con la necessità di dover riorganizzare le truppe, l'equipaggio e riprendere l'addestramento delle nuove reclute. «Ogni notizia di eventuali offensive lanciate dal gruppo Wagner nei prossimi due mesi deve essere considerata come falsa. In caso di modifica nei piani, sarò io a renderlo noto al mondo intero».
I rischi di una rivoluzione interna - Una nuova «rivoluzione potrebbe scuotere la Russia se il suo balbettante sforzo bellico in Ucraina dovesse continuare», ha detto il capo della Wagner Yevgeny Prigozhin in un'intervista a Konstantin Dolgov, blogger filorusso.
Prigozhin si è appellato a Putin affinché dichiari «una legge marziale e una nuova ondata di mobilitazione». E ha avvertito che se le perdite russe continuano ad aumentare, «tutto questo potrà finire in una rivoluzione, proprio come nel 1917. I soldati si alzeranno, seguiti dai loro cari. È sbagliato pensare che ce ne siano centinaia: sono già decine di migliaia i parenti di coloro che sono stati uccisi». (fonte ats)