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STATI UNITIBiden mobilita l'esercito, operazione via mare per gli aiuti a Gaza

07.03.24 - 23:00
Dopo i lanci umanitari paracadutati dal cielo, Biden ha deciso quindi di avviare pure l'operazione sulla costa, «senza aspettare Israele».
Keystone
Fonte ats ans, di Claudio Salvalaggio
Biden mobilita l'esercito, operazione via mare per gli aiuti a Gaza
Dopo i lanci umanitari paracadutati dal cielo, Biden ha deciso quindi di avviare pure l'operazione sulla costa, «senza aspettare Israele».

WASHINGTON - Una missione militare d'emergenza sulla costa di Gaza per costruire un banchina off-shore temporanea in grado di accogliere grandi navi cargo con aiuti umanitari ma senza "boots on the ground".

È il colpo a effetto di Joe Biden per il discorso sullo stato dell'Unione davanti al Congresso, dove l'anno scorso aveva detto di voler «finire il lavoro» iniziato nel 2021.

Un palcoscenico in diretta tv per risalire dai minimi storici dei sondaggi (38,1%) vantando davanti a milioni di americani i risultati «record» della sua amministrazione, proponendo un aumento delle tasse per aziende e miliardari e rilanciando l'allarme sul rischio per la democrazia se vincesse il suo rivale Donald Trump (commentatore in diretta, minuto per minuto, del discorso «del disonesto Biden»).

Il leader democratico rischiava di arrivare davanti alle Camere riunite completamente a mani vuote sul fronte della politica estera, con gli aiuti a Kiev bloccati dai repubblicani alla Camera, gli incessanti attacchi Houthi e la crescente pressione dentro il suo partito ma anche a livello internazionale per lo stallo dei negoziati sul cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi a Gaza.

Dopo i lanci umanitari paracadutati dal cielo, Biden ha deciso quindi di avviare pure l'operazione via mare, concordata con un gruppo di «partner in Medio Oriente e in Europa», e «non ha voluto aspettare Israele», come hanno confidato alti funzionari dell'amministrazione in un briefing.

La Casa Bianca sta inoltre lavorando con gli israeliani per aprire un nuovo valico direttamente nel nord di Gaza e «continuerà a fare pressione su Israele per autorizzare più aiuti a Gaza via terra».

Insomma, un'accelerazione almeno sul fronte umanitario in attesa di una svolta politico-diplomatica che, se non arrivasse, potrebbe compromettere la rielezione di Biden, come suggerisce la protesta del voto arabo nelle primarie democratiche. Inevitabile per il Commander in chief difendere la leadership globale americana nei conflitti in corso, rilanciando l'appello ai repubblicani per approvare gli aiuti a Kiev contro Mosca.

Il duplice smacco - Peccato abbia dovuto subire il duplice smacco del forfait di Yulia Navalnaya, la vedova dell'oppositore russo morto in un carcere siberiano, e di Olena Zelenska, la moglie del presidente ucraino, assente forse per non sedere accanto a un dissidente che aveva difeso l'idea di una Crimea russa o per evitare appiattimenti su Biden davanti ai repubblicani nell'eventualità di una vittoria del tycoon.

Il presidente e la first lady Jill hanno compensato con altri ospiti, tra cui il premier svedese Ulf Kristersson, il cui Paese è diventato il 32esimo membro della Nato proprio giovedì a Washington, dopo la Finlandia, «rafforzando quell'Alleanza che Putin pensava di poter dividere, indebolendo l'Europa», ha sottolineato Biden.

Nella guest list della Casa Bianca anche il capo del potente sindacato dell'auto Shawn Fain, che ha dato il suo endorsement al presidente, Kate Cox, la donna cui è stato negato in Texas un aborto d'urgenza per una gravidanza a rischio ed altre 17 persone comuni, tutte testimonial delle priorità o dei risultati dell'agenda dem evidenziati da Biden nel suo discorso: un'economia a gonfie vele (non percepita tale però nei sondaggi), la battaglia per i diritti riproduttivi, civili e dei lavoratori, la riduzione del debito studentesco, la lotta contro il fentanyl e la violenza delle armi, la difesa del welfare, le infrastrutture e la catena di approvvigionamento.

Ospiti dello speaker della Camera Mike Johnson invece i genitori di Evan Gershkovich, il giornalista del Wall Street Journal «ingiustamente detenuto» in Russia.

Nell'agenda del presidente anche la crociata fiscale per una più equa distribuzione della ricchezza per ridurre il deficit di 3.000 miliardi in 10 anni tagliando le tasse ai meno abbienti e aumentandole alle aziende: dal 15% al 21% la minimum tax per le società con oltre un miliardo di profitti, la corporate tax dal 21% al 28% (recuperando metà del taglio repubblicano di Trump nel 2017) e una minimum tax del 25% sui paperoni con una fortuna superiore ai 100 milioni di dollari.

Stop inoltre alle deduzioni fiscali per qualunque dirigente guadagni oltre un milione di dollari, mossa che consentirebbe di incassare più di 250 miliardi in 10 anni. Ma per fare tutto questo serve la maggioranza dem al Congresso.

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