Meglio noto come Ivan Szydlik sui social, era stato arrestato nell'ambito di un'inchiesta per truffa aggravata e abusivismo finanziario
«Sono sempre stato un apprezzato reseller nonché un influencer stimato tanto da essere conosciuto da tutti come il Re degli orologi di lusso» e «tornerò presto alla mia attività che ho sempre svolto brillantemente e con grande successo». A parlare, tramite il suo legale, è Ivan Errichiello - in arte Ivan Szydlik - imprenditore titolare di una società a Vacallo arrestato il mese scorso nell'ambito di un'inchiesta per truffa e abusivismo finanziario.
«La vicenda giudiziaria che fortunatamente sì è già conclusa - spiega - riguarda fondamentalmente una contestazione di abusivismo finanziario che è legata a una attività che conosco poco e che ho intrapreso fidandomi dei consigli di un inadeguato collaboratore. La permanenza in carcere, anche se devo ringraziare la Direttrice, la Comandante e il Vice Comandante del carcere di San Vittore per la gentilezza e la comprensione mostrata nei miei confronti, è stata devastante tanto da indurmi ad accettare un patteggiamento eccessivo anche per reati che non ho commesso ma che ho accettato pur di tornare a casa».
Szydlik, che parla di «sciacallaggio mediatico sulla sua vicenda», dice di non vedere «l' ora di confrontarmi» con i responsabili. «Compresi altri noti Reseller e imprenditori di cui parlerò più avanti. Del resto so bene che chi come me ha un grande seguito sui social è più esposto ad attacchi calunniosi e a enfatizzazione di qualunque affare economico che lo riguardi», dice Errichiello, citando il noto caso Ferragni / Pandoro quale esempio. «Un chiarimento necessario» conclude, dicendosi pronto a «nuove battaglie insieme ai mie legali».