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Avrebbe un grande vantaggio rispetto ai rivali. Per gli analisti, il prezzo di alcune vetture potrebbe aumentare di 6'000 dollari
WASHINGTON - Musk è preoccupato dell'effetto che i dazi del 25% sulle auto importate possono avere sulla sua Tesla. Paradossalmente, il far parte del governo Trump è paradossale ha contribuito al calo di vendite, ora le stesse decisioni del presidente potrebbero penalizzare la marca di auto elettriche. Ma in realtà secondo gli analisti la sua Tesla è la grande vincitrice nella guerra commerciale lanciata dal presidente americano.
Con i suoi impianti in California e in Texas, il gigante di Musk non è coinvolto in pieno dagli effetti dei dazi sulle auto importate. E anche sul fronte dei componenti Tesla è in una posizione di vantaggio rispetto alle rivali: fra il 60 e il 75% di quelli che utilizza per le sue vetture è Made in USA e questo la mette al riparo dalle tariffe che scatteranno entro maggio.
La maggior parte dei componenti usati nelle vetture americane arriva dal Messico.
Secondo gli analisti di Bernstein ci potrà essere un possibile calo fino al 30% del risultato ante-oneri finanziari per Ford e General Motors nel 2025 a causa dei dazi e un aumento medio del costo delle auto di circa 3'700 dollari. Per Morgan Stanley il rincaro rischia di essere ben superiore, nell'ordine di quasi 6'000 dollari a vettura.
Proprio Tesla sarebbe la meno esposta alle tariffe.
Per quanto concerne le altre marche, solo il 52% delle auto vendute da General Motors negli Stati Uniti è assemblato nel paese, circa l'80% di quelle di Ford e il 57% per Stellantis, il 21% per Volkswagen, il 13% per Volvo, il 48% per BMW e il 43% per Mercedes.
