È la previsione dell'ONU, che ha realizzato diversi scenari
GINEVRA - La pandemia di Covid-19 potrebbe costare circa 34 miliardi di dollari (oltre 32 miliardi di franchi) al turismo svizzero, così come comportare una perdita del 5% del Pil.
Lo sostiene l'ONU, precisando che ciò accadrebbe nello scenario più pessimista, quello di una seconda ondata con restrizioni per un anno.
I calcoli, pubblicati oggi a Ginevra, sono opera della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo. Essa ha immaginato tre scenari, che prevedono misure restrittive per 4, 8 o 12 mesi.
Nel caso della Confederazione, si va dunque da un buco di 11,8 miliardi a quello sopraccitato di 34 miliardi. Per quanto riguarda i redditi dei collaboratori qualificati del settore, il calo dovrebbe essere del 2-6%, mentre per quelli non qualificati si stima un ribasso fino all'8%.
Su scala mondiale, il potenziale deficit assume comprensibilmente dimensioni astronomiche: si va da 1'135 a 3'120 miliardi, per un calo del Pil fra l'1,5% e oltre il 4%. La riprese è rallentata dal confinamento in certi Stati, dalle limitazioni negli spostamenti e dalla riduzione del reddito dei consumatori.
In termini di prodotto interno lordo, i più colpiti saranno i Paesi in via di sviluppo. L'impatto sarà particolarmente pesante anche per le donne, più esposte all'economia informale.