I grassi vegetali stanno subendo rincari elevati. Come indicato dall'esperto di Comparis, il motivo è da ricercarsi in caldo e siccità
ZURIGO - Rispetto al mese di settembre 2023, i prezzi del paniere svizzero di Comparis sono saliti dello 0,2%. A determinare questo aumento sono stati alcuni beni che, toccati in particolar modo dalla siccità, dalla carenza d'acqua e dalle temperature elevate registrate in Grecia, Spagna e Italia - i principali Paesi produttori di queste categorie - sono diventati più rari e quindi più costosi.
Dal rapporto del comparatore di prezzi, elaborato in collaborazione con il Centro di ricerca congiunturale (Kof) di Zurigo, risalta particolarmente il prezzo dell'olio di oliva, che ha subito un rincaro del 3,6%. Stessa storia, anche se in maniera più contenuta, per gli altri oli commestibili, i grassi e la margarina, i cui prezzi sono aumentati dello 0,8%.
Il motivo è da ricercare nelle condizioni meteorologiche che con il riscaldamento climatico toccano sempre di più gli estremi, come spiegato dall’esperto di finanze di Comparis Dirk Renkert: «In Andalusia, la più grande regione olivicola della Spagna, l’estrema carenza d’acqua, la siccità e le temperature elevate hanno compromesso la produzione di olive per il secondo anno consecutivo. Il calo dell’offerta si è tradotto in un forte aumento dei prezzi. Rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, il rincaro è stato addirittura del 24%».
A subire un rincaro sono stati pure il vino rosso (+3,5%), le calzature da uomo (+5,3%), quelle per bambini (+3,1%), gli accessori per l’abbigliamento (+3,3%), videogiochi e giochi elettronici (+5%) e i prezzi della categoria "Altri stampati" (+12,5%).
Ma non tutto è aumentato. Come si legge nel rapporto, «nel mese di ottobre, si è assistito a un calo dei prezzi di alcuni prodotti. Per esempio, i consumatori hanno speso il 3,2% in meno per lo zucchero rispetto a settembre. Anche i materiali per le riparazioni dell’abitazione sono diventati più economici (-2,9%). Sono inoltre diminuiti i prezzi dell’acqua minerale naturale (-2,7%), del settore alberghiero (-2,3%) e del tè (commercio al dettaglio; -2,2%)».
Categorie colpite - Nell'ultimo anno sono state le coppie over 65 senza figli a subire maggiormente l'aumento del corso della vita, con una percezione del tasso di rincaro del 2,3% rispetto al 2022. E ottobre non è stato da meno, con un aumento dei costi per questa categoria dello 0,1%.
L'inflazione, poi, colpisce maggiormente le economie domestiche più abbienti. Come si legge ancora nel rapporto: «L’indice dei prezzi al consumo per questa categoria è aumentato del 2,3%. A ottobre il rincaro è stato dello 0,2%. La fascia di reddito medio-alta è stata la meno colpita dal rincaro. Rispetto all’anno scorso, i prezzi per questa categoria sono cresciuti del 2,1%. Lo scorso mese invece i prezzi dei beni consumati dalla fascia di reddito medio-alta sono saliti dello 0,2%».