Mister Prezzi saluta positivamente la decisione della banca cantonale di Zurigo: «Un primo movimento che spero provochi un effetto domino»
GINEVRA - Era ora, la tenuta di un conto dovrebbe essere gratuita: il sorvegliante federale dei prezzi Stefan Meierhans accoglie con favore l'annuncio giunto ieri dalla banca cantonale di Zurigo (Zürcher Kantonalbank, ZKB), che quale primo grande istituto elvetico dal primo gennaio dirà addio alle tasse bancarie.
«La notizia arriva un po' tardi, ma almeno è un primo movimento che spero provochi un effetto domino», afferma il 55enne in un'intervista diffusa stamane dalla radio romanda RTS. A suo avviso la novità - che farà risparmiare ai titolari di un conto fino a 116 franchi all'anno - non rappresenta per nulla una sorpresa. «Era ora, si tratta di un'evoluzione che si imponeva dal momento che è cambiato il quadro generale dei tassi d'interesse. È veramente il momento di ridurre le tasse, erano state aumentate quando i tassi erano molto bassi: è il momento dell'equità».
«Il cambiamento interessa soprattutto i piccoli clienti, con mezzi limitati, perché loro non approfittano molto di un aumento dei tassi d'interesse: quando una persona ha 1000 franchi sul conto bancario se l'interesse è allo 0,5% o all'1% cambia poco, mentre se si devono pagare 100 franchi all'anno di commissioni questo fa una differenza», argomenta il giurista con dottorato all'università di Basilea nonché studi alle università di Oslo (Norvegia) e Uppsala (Svezia).
«Oggi in linea di principio la gestione di un conto non dovrebbe costare, dovrebbe essere gratuita, perché i veri costi in una transazione sono molto ridotti», aggiunge il membro del Centro. «Quanto sta succedendo è evidentemente la conseguenza della concorrenza delle neo-banche, che sono unicamente online: una concorrenza che è benvenuta».
Dietro alla mossa della ZKB - che interessa tutti gli abitanti della Svizzera: anche un ticinese può aprire un conto presso l'istituto che gode peraltro di garanzia statale, in modo analogo a BancaStato - «c'è certamente una parte di pubblicità, ma se a trarne vantaggio è la clientela io trovo che sia giusto che abbia risonanza». Nel paesaggio bancario elvetico «avevamo veramente notato una sorta di inerzia», puntualizza l'alto funzionario di origini sangallesi. «Spero che adesso vi sia più concorrenza».
Ai suoi occhi c'è comunque ancora un punto che non va bene. «Quello che mi preoccupa è che vi siano tuttora delle tasse di chiusura di conto, cosa che rappresenta un ostacolo alla concorrenza: questo è qualcosa che si dovrà abolire in una prossima tappa, lo spero». Secondo il padre di due figlie dover pagare per chiudere un conto è «molto bizzarro».
«Se si cambia operatore di telefonia mobile non si deve corrispondere nulla alla società che si lascia, se si dà le dimissioni da un impiego non si deve versare soldi al datore di lavoro: sebbene in entrambi i casi vi siano dei costi», osserva. «Ci sono altri paesi, come l'Austria o la Germania, dove non è possibile pretendere tasse di chiusure dei conti o di trasferimento di titoli».
Per colui che in ambito giornalistico viene spesso chiamato "mister prezzi" è normale che i concorrenti di ZKB non vogliano ancora scoprire le carte riguardo alle future mosse. Si dice però fiducioso: «Sono sicuro che il 2024 riserverà delle sorprese positive per i consumatori, come conseguenza di tale prima decisione a Zurigo», conclude.