Michela Pedersini, presidente Sindacato VPOD Ticino
Questo difficile momento ci ha fatto sentire ancora di più dalla parte del paziente. Molti di noi sono stati a loro volta pazienti. Paziente: una parola che nel suo intento inneggia alla pazienza, all’inevitabile situazione che ci vede costretti ad attendere quello che il destino ha in serbo per noi.
E noi, personale sanitario, come missione non solo professionale ma anche personale, abbiamo a cuore la salvaguardia e la tutela di ogni uomo, donna, bambino che ci impegniamo a curare. Abbiamo il dovere di mettere in campo tutto quello che conosciamo e molto di più, affinché il nostro paziente si senta al sicuro e ritorni a casa da chi lo ama, risanato nel corpo e supportato nello spirito.
Un mio capo mi ha sempre detto: “curiamo la macchina, ma ci occupiamo del pilota.” Il sistema sociosanitario non è perfetto: gli uomini e le donne che lo compongono incontrano ogni giorno mille difficoltà, ma cercano duemila soluzioni. Questo lungo periodo di pandemia ha provato a metterci in ginocchio, ma con grande caparbietà ci siamo sempre rimessi in piedi.
Oggi più di ieri abbiamo bisogno di far sentire la nostra voce e i pazienti sono il microfono con il quale vogliamo che questa voci arrivi a chi può cambiare la situazione.
Ci sono vari punti da mettere in evidenza nelle le rivendicazioni dei comitati del personale sociosanitario: l’aumento dei salari, migliori condizioni per la conciliazione famiglia/lavoro, la generalizzazione del pensionamento anticipato, una migliore gestione dei problemi di stress e burnout, una migliore dotazione di personale
Con un sistema sociosanitario più forte ne guadagnerebbero tutti e non solo le donne e gli uomini, che ogni giorno si battono per la salute del paziente.
Per questo vi chiediamo di unirvi a noi nel rivendicare quei cambiamenti, che ci permettano di avere gli strumenti a supporto del nostro lavoro quotidiano.
Chiediamo a chi ci governa di riconoscere gli sforzi fatti e di migliorare le condizioni quadro nel settore sociosanitario: non chiediamo l’impossibile e nessuno ci fermerà, nemmeno il COVID.
Scendete in piazza con noi il prossimo 29 maggio: insieme faremo capire cosa vuol dire essere uniti per il bene comune.