Martino Marconi, Membro di Coordinamento della Gioventù Comunista
Mi è capitato di vedere, quasi per caso, qualche spezzone del Comitato Online del PPD trasmesso in streaming, dove, durante un dibattito tra Fabio Regazzi e Maddalena Ermotti-Lepori si cita la Gioventù Comunista (GC) e la posizione nostra e del Partito Comunista circa la Legge sul CO2 in votazione il prossimo 13 Giugno. Se da un lato mi compiaccio del riconoscimento che il PPD riserva ai comunisti dall’altro però non posso che notare che la nostra posizione sia stata travisata, immagino in buona fede, dalla signora Ermotti-Lepori, per cui mi permetto qualche precisazione e chiarimento circa le parole spese su di noi.
Ermotti-Lepori, riassumendo le varie prese di posizione della GC, afferma che saremmo contrari “perché questa è una legge che si affida ancora al capitalismo” e che diremmo “non siamo d’accordo con questa legge perché è ancora capitalista, perché la colpa è delle industrie, dovremmo chiudere le industrie, cambiare il mondo” e che saremmo dei talebani, contrariamente alla legge, definita liberale. Sorvolando per il momento sulle accuse di estremismo, sollevate come vuoto spauracchio, il quadretto della GC tracciato dalla Granconsigliera non rende giustizia all’analisi da noi portata avanti, ben più complessa di una sterile opposizione aprioristica a tutto ciò che derivi dal sistema capitalistico e dai suoi legislativi (bene lo dimostra l’attività dei Granconsiglieri, Municipale e Consiglieri comunali del Partito Comunista).
I comunisti non sono ingenui che credono domani ci sarà la rivoluzione e vivremo “liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento” che il sistema capitalistico porta con sé, ma ogni giorno lavorano nei consessi designati per tutelare i lavoratori. Ed è questo il motivo che ci porta ad opporci alla Legge sul CO2, perché, proporzionalmente, va a colpire di più i lavoratori e i bisognosi, quando si tratta di una parte minima dei produttori di emissioni di gas serra. È stato ripetuto in tutte le salse possibili che la piazza finanziaria svizzera è responsabile di emissioni pari a 22 volte la somma di tutte le economie domestiche svizzere, solo che queste ultime saranno le sole ad essere direttamente toccate dalla legge. Questo per quanto riguarda il punto dell’opposizione aprioristica, critica che sarebbe da rivolgere più ad altri movimenti che non alla GC.
Poi ci viene messa in bocca una volontà di chiudere le industrie, cosa che sarei curioso di sapere da dove è stata ricavata, dato che mai ci si è espressi in questo senso. Ancora una volta ricordo che il nostro scopo è la difesa dei lavoratori, pertanto l’idea di chiudere le industrie è direttamente in contrasto con le nostre idee, oltre al fatto che solo un ingenuo, come immagino dobbiamo essere nella mente di Ermotti-Lepori, avanzerebbe una proposta del genere, che coinciderebbe con il ritorno al feudalesimo. La GC non si consola in nessuna beata speranza che giunga la giustizia sociale, ma sa benissimo che questa giustizia va conquistata lottando giorno per giorno verso la giusta direzione, e questa legge, come già detto, è un passo nella direzione sbagliata. Poi, per quanto riguarda il “cambiare il mondo”, formulazione bohémienne che ricalca il quadretto della GC sopra descritto, è quello che la politica dovrebbe fare, a meno che non si ritenga che questo sia il migliore dei mondi possibili. Però, fuori da queste rappresentazioni caricaturali, abbiamo bene in chiaro una direzione auspicabile che dovrebbe prendere la politica climatica federale. Come ha ricordato Zeno Casella, Membro del Coordinamento della GC e della Direzione del Partito Comunista, in un dibattito televisivo il libero mercato ha prodotto la crisi ed è quindi inutile cercare di agire all’interno del mercato tassando i carburanti quando non esiste una reale alternativa accessibile al trasporto privato; piuttosto è necessaria una maggiore presenza dello Stato nell’economia, in modo da permettere una reale svolta in senso sociale e attenta all’ambiente, ad esempio attraverso il trasporto pubblico gratuito.
Per quanto riguarda le accuse di estremismo, che rientrano perfettamente nell’immagine della GC che si è voluta dipingere, non è che ci sia molto da dire. Piuttosto mi lascia perplesso il rivendicare il liberalismo della legge da parte di Ermotti-Lepori, esponente di un partito che dovrebbe essere ben diverso per valori, tradizione e storia da quello Liberale Radicale. Ma ormai si sa, la via dell’Alleanza del Centro è tracciata e uscirne sarà ben difficile; chissà però che qualcuno a sinistra non si accorga di questi campanelli di allarme e noti di star scivolando anche lui nel liberalismo.
Con questo credo di aver dimostrato ampiamente che la posizione del Partito Comunista e della GC è molto diversa e più articolata di quella presentata dalla signora Ermotti-Lepori, che comunque ringrazio del riconoscimento che ci riserva. Per tutti i motivi e le chiarificazioni sopra esposte invito la popolazione a votare NO alla Legge sul CO2 il prossimo 13 Giugno.