Lorenzo Quadri, Consigliere nazionale, Lega dei Ticinesi
Non c’è bisogno di spiegare quanto pesano sul borsello dei cittadini ticinesi i premi di cassa malati.
Per l’anno in corso, a livello nazionale l’aumento medio del premio è stato del 6.6%, in Ticino addirittura del 9.2%. Per il 2024, già si paventa un ulteriore salasso del 6%.
Nel nostro Cantone, la Lega dei Ticinesi ha lanciato l’iniziativa per la deducibilità fiscale integrale dei premi di cassa malati, che si spera verrà sottoposta rapidamente al giudizio delle urne. Ha inoltre sostenuto la deduzione per i premi dei figli, di recente approvata in votazione popolare.
La LAMal è però di competenza federale. Berna, tuttavia, è avara di soluzioni, anche a seguito dell’estrema lobbizzazione del settore sanitario: la maggior parte delle proposte cade sotto il fuoco incrociato dei portatori d’interessi. Non mancano i parlamentari federali che sono membri o presidenti di CdA di casse malati o di associazioni mantello delle medesime e che, in tale veste, incassano (con poca fatica) più di quello che guadagnano come deputati. Ma il discorso si può ampliare anche alle lobby mediche, farmaceutiche, dei pazienti, eccetera.
Il Consiglio degli Stati ha affossato le mozioni di chi scrive, sebbene approvate dal Consiglio nazionale, che chiedevano che la restituzione ai cittadini delle riserve in eccesso degli assicuratori malattia diventasse obbligatoria, e non solo facoltativa come ora. Nelle riserve sono confluiti tanti miliardi di franchi, prelevati agli assicurati tramite premi troppo elevati. Senza un obbligo, la restituzione non avviene. Col rischio, tra l’altro, che parte del “tesoretto” venga poi bruciata in borsa.
Un altro elemento va considerato. Il sistema di formazione dei premi di cassa malati è così complesso, macchinoso e fumogeno che qualsiasi correttivo con aspirazioni di perfezione formale è destinato al fallimento. Si chiude un buco da una parte e se ne aprono due nuovi da un’altra. Se si vuole venirne ad una, è necessaria un’impostazione diversa. Una soluzione concettualmente semplice e di facile applicazione consiste nell’introdurre un contributo federale per abbassare i premi di cassa malati per tutti. E’ vero che ne beneficerebbero anche i redditi alti; ma sono sempre questi redditi che, con le loro imposte, finanziano i sussidi per la riduzione del premio.
Per recuperare i fondi necessari, la Confederazione può cominciare col tagliare sui contributi all’estero e sulla spesa per l’asilo (ucraini inclusi). O utilizzare (quando ci sono) gli utili della BNS. Il recente passato insegna che, quando si vuole, i soldi si trovano.
E’ ora che le esigenze dei cittadini elvetici tornino al centro dell’attenzione politica. Un apposito atto parlamentare è stato depositato in Consiglio nazionale da chi scrive lo scorso mese di giugno. Vedremo come verrà accolto.