Durissimo botta e risposta tra lo psicologo Carlos Diaz e Gianinna, figlia di Maradona
BUENOS AIRES - È uno degli imputati per la morte di Diego Armando Maradona. Carlos Diaz, psicologo del campione argentino, è tornato a parlare dopo lunghi mesi di silenzio durante i quali non ha avuto pace.
Il diretto interessato non ci sta a passare per uno dei capri espiatori per la morte dell'ex Napoli e racconta la sua versione dei fatti: «Quel giorno avevamo appuntamento con lui ma l'abbiamo trovato addormentato a letto - le sue parole alla trasmissione "Intruders" - Abbiamo provato a chiamarlo ma non ci rispondeva, cosi abbiamo chiesto ai conviventi e secondo loro Diego faceva sempre finta di dormire per non vedere i medici. A quel punto è entrata l'infermiera che non ha sentito il polso ed ha iniziato a fare le manovre di rianimazione. Ricordo persino di aver chiamato Gianinna: ho cercato di tranquillizzarla e gli ho detto di venire con calma. In seguito i media hanno fatto subito rumore sulla notizia e si è innervosita come il resto della famiglia».
Poi un attacco verticale all'indirizzo delle figlie: «Maradona abusava di alcol e psicofarmaci. Le figlie Dalma e Gianinna mi vogliono in carcere? Provo compassione per i parenti dei tossicodipendenti, perché capisco che molte volte sono anche loro danneggiati dalla malattia».
La risposta di Gianinna non si è fatta attendere... «Caro Carlos, vorrei che i tuoi cari non subissero tutto questo. Mentre ero disperata ti ho invitato a casa mia, ho creduto alle le tue bugie e alla tua mancanza di lealtà. Figlio di p... Non mi fermerò finché tu non pagherai per i tuoi audio, per tutto quello che hai fatto. Sono disgustata da cosa possono fare le persone per un punto in più di share in televisione».