Il presidente Nayib Bukele, dopo il dramma allo stadio Cuscatlán, ha immediatamente annunciato l'avvio di un'indagine approfondita.
Dramma a El Salvador: il primo bilancio parla di almeno 12 vittime. Oltre 500 le persone soccorse.
DIPARTIMENTO DI SAN SALVADOR - «Tutti saranno indagati per fare chiarezza. Squadre, dirigenti, stadio, biglietteria, campionato e federazione: chiunque sia il colpevole, non resterà impunito», questa la promessa di Nayib Bukele, presidente di El Salvador che ha preso posizione dopo la tragedia allo Stadio Cuscatlán in occasione della partita tra l'Alianza - squadra locale - e il CD FAS.
Il dramma si è verificato sabato (nella notte svizzera) a causa della calca di persone che stava cercando di entrare nell’impianto da 35’000 posti. Secondo fonti della polizia, che nel primo bilancio ha parlato di 12 morti, ci sarebbero anche diverse persone ancora ricoverate in ospedale in condizioni critiche.
L’incontro, che in un primo momento - nonostante il caos - era regolarmente iniziato, è poi stato sospeso quando i tifosi sugli spalti hanno invaso il campo per sfuggire alla ressa. Centinaia di agenti e militari hanno poi coordinato l'evacuazione degli spettatori e i soccorsi, con un 500 persone che hanno avuto bisogno di cure.
A stretto giro di posta sono arrivate anche le parole del presidente della Fifa Gianni Infantino, che ha espresso solidarietà. «Insieme alla Fifa e alla comunità calcistica globale, tutti i nostri pensieri e le nostre preghiere sono con coloro che sono stati colpiti, così come con il popolo della Repubblica del Salvador e la Confederazione Concacaf in questo momento difficile. Esprimo le mie più sentite condoglianze alle famiglie e agli amici delle vittime che hanno perso la vita dopo i tragici incidenti».