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Arno Rossini si è espresso in merito al campionato: «Il nuovo format garantirà un certo spettacolo e la Super League ne beneficerà».
«Ammiro molto la truppa di Croci-Torti e c'è da sperare che il pubblico aumenti, perché tutto l'ambiente bianconero merita più dedizione».
LUGANO - Nella serata di sabato riparte la Super League: apriranno le danze San Gallo-Basilea e GC-Servette (ore 18), mentre il Lugano giocherà mercoledì prossimo sul campo dello Stade Lausanne.
A partire da questa stagione ci saranno diverse novità. Il campionato sarà infatti composto da dodici squadre – due in più rispetto agli scorsi anni – e sarà suddiviso in tre fasi. La prima prevede un girone di qualificazione di 22 turni in cui tutti i club si affrontano due volte. Nella seconda le migliori sei della prima fase giocheranno nel Gruppo Champions, mentre le formazioni che si sono piazzate dalla settima alla 12esima posizione disputeranno il girone di retrocessione, con cinque match di andata e cinque di ritorno. Infine nell'ultima fase ci saranno i playoff, dove le prime due del Gruppo Champions si contenderanno il titolo di campione svizzero (best of 3), mentre dalla terza alla decima si sfideranno per accaparrarsi i posti disponibili per le competizioni europee, partendo dai quarti di finale (3ª vs 10ª, 4ª vs 9ª, 5ª vs 8ª e 6ª vs 7ª). L'11ª squadra prenderà invece parte allo spareggio contro la seconda di Challenge League, mentre l'ultima verrà retrocessa. «Sono molto curioso di vedere che impatto avrà questa nuova formula, ma sono dell'idea che garantirà un certo spettacolo e il nostro campionato ne beneficerà», ha analizzato l'esperto ticinese di calcio Arno Rossini. «È un format interessante sotto tutti gli aspetti e regalerà suspense fino alla fine».
Che Lugano ti aspetti? «Ho grande fiducia nei bianconeri. La società è gestita incredibilmente bene, è strutturata, organizzata e ha tutte le carte in regola per disputare un buonissimo campionato. Il club prende dei giocatori talentuosi sconosciuti e li valorizza, come è successo nel caso di Aliseda che adesso è importante anche in chiave mercato. La politica è quella giusta e i progressi sono incredibili. Una volta bisognava pregare i giocatori per venire al Lugano, ora invece fanno i salti mortali per giocare a Cornaredo. I ticinesi hanno ottenuto un certo prestigio e fanno gola un po' a tutti. Vladi? È un giovane che ha fame e qualità. Mi ha fatto un'ottima impressione e sono convinto che al termine del campionato lo vedremo in doppia cifra a livello di gol».
E quest'anno i bianconeri giocheranno anche in Europa. «A Lugano sono arrivati diversi giovani di prospettiva e con le tre competizioni ci sarà spazio per tutti. Ognuno avrà la possibilità di mettersi in mostra e di provare a fare qualcosa di importante. Coach Croci-Torti? Si è meritato sul campo di diventare il “trascinatore” di questa squadra. Mi auguro che abbia la possibilità di restare a lungo in panchina e di poter vincere un giorno anche il campionato».
Sarà sempre l'YB a dominare? «Prevedo un campionato aperto, anche se i bernesi restano assolutamente un gradino sopra a tutti e ci resteranno ancora per qualche anno. La loro forza è stata costruita nel tempo e il club si sta rendendo protagonista di risultati sempre più importanti. Se il Lugano dovesse continuare in questa direzione, non mi stupirei se nei prossimi 4-5 anni prendesse il posto dell'YB attuale. Sono molto fiducioso, perché a mio modo di vedere le basi ci sono tutte. Sto ammirando molto questa squadra e c'è da sperare che il pubblico aumenti, perché tutto l'ambiente bianconero merita più dedizione».
