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«Nel mio Lugano non c'è mai stato un allenatore come Croci-Torti» Lugano con il serbatoio vuoto, Renzetti: «Non sono preoccupato».
«In passato seguivo la squadra e spesso vedevo una mancanza di feeling fra lo stesso allenatore e i giocatori. Questo mi metteva ansia ed è per tale motivo che in certe situazioni ho deciso di cambiare, forse sbagliando in taluni casi»
LUGANO - Un solo punto in cinque partite di campionato, dove la vittoria manca dal lontano 30 settembre. Che sostenere un viaggio contemporaneamente su tre strade sarebbe stato complicato e dispendioso lo sapevano anche i sassi e non ha certo colto di sorpresa l'ambiente bianconero. Tuttavia, la classifica di Super League nelle ultime giornate si è fatta sempre più bruttina, tanto da iniziare a creare qualche malumore fra i tifosi.
Chi in passato ha vissuto situazioni molto simili è Angelo Renzetti, al quale abbiamo chiesto il suo parere. «Attualmente c'è anche tanta sfortuna. Gli infortuni e il fatto di giocare praticamente sempre lontano da Lugano sono componenti che stanno chiaramente influenzando la stagione. Bisogna stare tranquilli, attendendo e sperando che alcuni titolari tornino presto a disposizione».
In queste situazioni, con Renzetti al timone della società, era spesso l'allenatore a pagare...
«Sì, ma in questo caso non c'entra niente e non bisogna per forza sempre far polemica. Abbiamo un grande coach che non ha mai cercato alibi, anche se allo stato attuale qualcuno ci sarebbe. Personalmente ne ho incrociati tanti di allenatori, ma vi assicuro che a Cornaredo uno come Croci-Torti che motiva, lavora sodo e fa sentire tutti parte del progetto non c'è mai stato. È lui il valore aggiunto della squadra».
Il Crus non si tocca?
«Se la dirigenza è all'altezza secondo me non può metterlo in discussione. In passato seguivo la squadra e spesso vedevo una mancanza di feeling fra lo stesso allenatore e i giocatori. Questo mi metteva ansia ed è per tale motivo che in certe situazioni ho deciso di cambiare, forse sbagliando in taluni casi. Con Mattia questo contesto non mi pare proprio ci sia... In passato alcuni allenatori prendevano un gol e poi si mettevano lì in panchina senza più muoversi fino al 90' per poi a fine incontro accampare delle scuse. In Croci-Torti vedo davvero una personalità eccezionale, d'altronde le sue enormi qualità si intravedevano già ai tempi. Non si può metterlo in discussione, bisogna solo sostenerlo».
Bello e affascinante allargare i propri confini, ma tremendamente dispendioso...
«La storia ci insegna che lottare su tre fronti contemporaneamente non è ideale. Ai miei tempi, noi addirittura non avevamo a disposizione i cinque cambi. Senza dimenticare che il nostro budget era minore rispetto a quello di oggi. Non è un caso quindi se nell'anno in cui facevamo l'Europa non riuscivamo poi a ottenere la qualificazione alle Coppe della stagione successiva. Ci mancavano le energie per farlo. Le trasferte europee, comprese quelle a Zurigo, sono dispendiose. Devi andare lì un giorno prima, prendere confidenza con il luogo dell'incontro e sottostare a tutti gli obblighi dell'Uefa. Bisogna rendersi conto che l'Europa sfianca...».
Quindi Angelo Renzetti non è preoccupato?
«No perché conosciamo i motivi del momento complicato».
