Le 25 vittorie ottenute in classe regina hanno issato Bagnaia al decimo posto tra i plurivincitori della classe 500/MotoGP
SPIELBERG - Dice bene, Valentino Rossi, quando descrivendo Francesco Bagnaia – uno sul quale ha creduto fin dal momento in cui quel ragazzino timido e introverso venne a bussare alla sua porta per diventare un pilota vero – dice che in questo momento rasenta la perfezione. E dicono altrettanto bene, Marco Bezzecchi e Franco Morbidelli, quando quasi all’unisono raccontano che guardare Bagnaia allenarsi e prepararsi, rende migliori anche loro. Sette vittorie in undici gare dovrebbero far pensare a un Mondiale dominato con facilità, invece di quegli appena cinque punti che separano Bagnaia da Jorge Martin, uno che, come un molosso, prova a restare aggrappato con tutto se stesso al campionissimo della Ducati per evitare che scappi via lontano.
Ed è il bello di questa sfida tra due grandi piloti, uno che rappresenta il presente e il futuro della Ducati, e uno che invece la Ducati ha lasciato andare via all’Aprilia. Ma anche il miglior Martin, in questo momento, non può bastare per contenere un Pecco che vive un momento di grazia: cinque vittorie nelle ultime sei gare, con il terzo posto di Silverstone a “sporcare” un momento della stagione perfetto, raccontano della superiorità di Bagnaia. E se è vero che il torinese per riuscirci può contare su una moto come la Ducati GP24 che da un paio di mesi in qua ha fatto un ulteriore passo avanti a livello di competitività estrema, è altrettanto vero che il solo che riesce a tirare fuori il massimo della prestazione dalla Rossa è lui. Le sette gare vinte eguagliano un primato stagionale per Bagnaia, che sette ne ha vinte nel 2022 del primo titolo MotoGP e sette ne ha rivinte lo scorso anno per il bis iridato, epperò questa volta abbiamo appena iniziato il girone di ritorno del Mondiale, e con nove gare all’orizzonte, e praticamente nessuna pista a lui indigesta, chissà di quanto Pecco potrà ritoccare il proprio score. La vittoria nel weekend quasi perfetto di Zeltweg (gli è mancata solo la pole position, “rubatagli” dal solito Martin), però, ha soprattutto ufficializzato l’ingresso di Bagnaia nel Pantheon dei grandi della classe regina, perché le 25 vittorie in classe regina lo hanno issato al decimo posto tra i plurivincitori della classe 500/MotoGP al fianco di uno come Kevin Schwantz, che per Pecco prima è stato idolo e poi, conoscendolo, è diventato amico. Soprattutto, fa specie vedere come questi 25 successi Pecco li abbia ottenuti in un tempo relativamente breve, meno di quattro anni, visto che il primo trionfo data 12 settembre 2021, sul finire della prima stagione in sella alla Ducati Rossa.
Proprio in quella stagione, scivolando a due giri dalla fine mentre stava dominando per la seconda volta in poche settimane Misano, Bagnaia consegnò a Fabio Quartararo il Mondiale e a Marc Marquez quella che, quattro anni dopo, resta la sua ultima vittoria. I due che saranno compagni il prossimo anno, il giovane campione ormai sempre più saldo sul trono che sta scrivendo la storia, il vecchio che fatica più di quello che lui e tutto il mondo avrebbero immaginato. E siccome a contare sono i risultati, a ogni vittoria di Pecco, diminuisce il potere di Marc.