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SVIZZERA«La Svizzera scenderà nella scala delle priorità dell'UE»

24.06.16 - 14:47
È l'opinione condivisa di diversi eminenti politologi in seguito alla Brexit
«La Svizzera scenderà nella scala delle priorità dell'UE»
È l'opinione condivisa di diversi eminenti politologi in seguito alla Brexit

LOSANNA - Con la vittoria della Brexit, la Svizzera scenderà nella scala delle priorità dell'Ue. È quanto ritiene Cédric Dupont, politologo dell'Istituto di alti studi internazionali e dello sviluppo (IHEID). Sulla stessa lunghezza d'onda Gilles Grin, della Fondazione Jean Monnet per l'Europa di Losanna, secondo il quale il voto britannico marginalizza la Confederazione.

La priorità verrà data ai negoziati con la Gran Bretagna e alla salvaguardia di alcuni trattati, rileva Dupont, aggiungendo che l'Ue sarà meno incline a discutere delle peculiarità del caso svizzero. A suo avviso rischia di instaurarsi piuttosto una dinamica inversa, con una forte volontà di Bruxelles di salvaguardare i principi chiave per evitare una spirale di disintegrazione.

Di fronte all'incompatibilità fra l'iniziativa contro l'immigrazione di massa e la libera circolazione delle persone, il governo svizzero dovrà cercare flessibilità all'interno del Paese, chiedendo per esempio a popolo e cantoni se mantenere o meno la via bilaterale, precisa Dupont.

Secondo Grin, la finestra della Svizzera a Bruxelles si chiude a corto e medio termine. "Ora il problema di Berna sarà trovare interlocutori disponibili a Bruxelles."

Non è la fine dell'Ue, ma siamo di fronte alla peggior crisi politica della sua storia, rileva da parte sua Gilbert Casasus, professore all'università di Friburgo e specialista di questioni europee, intervistato dalla Tribune de Genève e da 24 Heures.

È un giorno terribile per il Regno Unito, per l'Europa, ma anche per la Svizzera, secondo Casasus. A suo avviso tuttavia Berna conserva ancora "un margine di manovra", anche se non è più prioritaria per l'Ue. "Se oggi il negoziatore elvetico Jacques de Watteville bussasse alla porta della Commissione europea, gli verrebbe detto di tornare più tardi". Come previsto, sarà molto difficile trovare una soluzione all'iniziativa del 9 febbraio 2014, conclude.

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