Dopo il crash aereo dello scorso sabato, la Ju-Air vuole riprendere l'attività dal prossimo 17 agosto. Non tutti sono d'accordo
DÜBENDORF (ZH) - Lo scorso sabato sul versante grigionese del Piz Segnas sono morte venti persone nello schianto di un velivolo d'epoca. Per ora gli altri due aerei Ju-52 di Ju-Air restano a terra. Ma il prossimo 17 agosto l'associazione intende riprendere i voli, sempre che sino ad allora dall'inchiesta non emergano della mancanze tecniche. «La maggior parte della gente muore a letto. Se si vuole vivere un'esperienza, un rischio va messo in conto» ha detto il CEO Kurt Waldmeier a Telezüri. Nel frattempo ci sarebbero già nuovi interessati per i voli panoramici.
L'intenzione di Ju-Air di tornare a volare a due settimane dal crash aereo non va giù alla consigliera nazionale PS Priska Seiler Graf. «È una questione di rispetto: i parenti delle vittime stanno ancora elaborando il lutto». La deputata parla anche di sicurezza: «Capisco che non si attenda la fine dell'inchiesta, che potrebbe durare anni. Nelle prossime settimane potrebberò però già emergere le prime informazioni sulla causa dell'incidente».
La vede diversamente l'esperto d'aviazione Hansjörg Egger: più velocemente avviene il ritorno alla normalità, minore è il senso d'insicurezza. Spetterebbe quindi ai passeggeri stessi decidere se riporre fiducia nei velivoli d'epoca, anche dopo la tragedia dello scorso sabato. «Io salirei subito a bordo di uno Ju» afferma Egger.
Nel frattempo l'Ufficio federale dell'aviazione civile (UFAC) ha preso atto della decisione di Ju-Air. «Dopo una pausa di due settimane, dal punto di vista mentale il personale dovrebbe essere in grado di tornare a volare in sicurezza» afferma il portavoce Urs Holderegger. Se dovessero emergere dei difetti tecnici, l'UFAC non esiterà comunque ad adottare i provvedimenti necessari.