L’introduzione di questo sistema dovrebbe alleviare la pressione sui laboratori
L’UFSP: «Consentiranno un aumento “massiccio” della capacità di testare le persone, 50'000 in più ogni giorno in Svizzera»
LOSANNA - Questa mattina sono arrivati. Parliamo dei test rapidi per diagnosticare un’infezione da SARS-CoV-2. Molto si è detto, soprattutto sulla loro affidabilità. Ma a Losanna da oggi si è iniziato a utilizzarli. E sembrano essere soddisfatti.
«Per ora va molto molto bene», ha dichiarato a Keystone-ATS Valérie D’Acremont, infettivologa a Unisanté (CHUV) e professoressa presso l’Università di Losanna.
La procedura è praticamente la stessa dei test PCR. Ma il risultato di positività o negatività al coronavirus arriva in 15 minuti. «Ci permette di invitare le persone a isolarsi immediatamente qualora risultassero contagiati», ha aggiunto D’Acremont. Domani i test saranno disponibili anche a Friburgo e mercoledì a Ginevra.
L’introduzione di questo metodo dovrebbe alleggerire la pressione sui laboratori e consentire «un aumento “massiccio” della capacità di testare la popolazione». Così lo ha definito l’Ufficio federale di sanità pubblica (UFSP), che in numeri ha stimato un incremento di ben 50’000 test al giorno.
Non bisogna dimenticare che il test rapido non può essere utilizzato per tutti i casi - sono raccomandati per chi ha sintomi da meno di quattro giorni e non appartiene a una categoria a rischio - e non sostituisce quello molecolare, per la sua affidabilità. Grazie all’utilizzo di entrambi i metodi, in Svizzera si potrebbe arrivare a testare in totale fino a 80’000 persone al giorno.
A differenza dei PCR (Polymerase Chain Reaction), questi test antigenici non rilevano il materiale genetico del virus, ma piuttosto alcune proteine presenti nel virus. Per il campione viene utilizzato un tampone nasofaringeo, che viene immerso in un liquido e poi posto su una striscia di carta. Rispetto al PCR nasale il test rapido ha mostrato una sensibilità (capacità di rilevare i veri casi positivi) dell'85% se si considerano tutti i casi positivi e del 94% se si considerano le persone più contagiose.