La Commissione contro il razzismo esprime preoccupazione per le teorie complottiste dovute alla pandemia
BERNA - La Commissione federale contro il razzismo (CFR) è preoccupata per l'aumento delle ostilità e dell'intolleranza nell'ambito dell'epidemia di coronavirus e lancia un appello a combattere la caccia ai capri espiatori colpevoli di tutti i mali.
Questa ricerca si traduce in una valanga di "fake news" e teorie del complotto, scrive la CFR sul suo sito internet in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale che ricorre oggi.
«È un fenomeno storico ricorrente: in ogni contesto caratterizzato dall'incertezza, come lo scoppio di una pandemia, prendono piede rapidamente la stigmatizzazione, la discriminazione e la caccia ai capri espiatori». La crisi causata dal coronavirus non fa eccezione ed è «accompagnata da un'ondata d'odio, pregiudizi razzisti e discorsi d'esclusione alimentata dalle dicerie e dalla disinformazione. I social media e Internet ne traboccano, con la conseguenza di fragilizzare la democrazia e minare la coesione sociale», afferma la CFR.
La pandemia ha anche contribuito a dare spazio a numerose teorie cospirazioniste, alcune delle quali troppo assurde per essere pericolose, ma altre decisamente inquietanti. È il caso delle teorie del complotto d'ispirazione antisemita: «Il forte aumento dei commenti fondati su queste teorie rilevato quest'anno dai rapporti sull'antisemitismo - rileva la Commissione - è dovuto soprattutto alla crisi del coronavirus. Un riscontro che mostra chiaramente che in Svizzera come altrove l'antisemitismo è latente e basta una crisi per risvegliarlo».
La CFR è preoccupata da queste manifestazioni di ostilità e d'intolleranza che fanno sempre più proseliti tra la popolazione e negli ambienti politici e costituiscono un terreno fertile per gli eccessi e il non rispetto delle persone. Si oppone pertanto con forza ad ogni discorso d'odio, quali che ne siano i motivi e i bersagli.