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SVIZZERACome abbiamo fatto a finire senz'acqua

19.07.22 - 21:42
Malgrado la pioggia la Svizzera quest'anno è a secco, come è successo e perché c'è bisogno di una strategia
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Come abbiamo fatto a finire senz'acqua
Malgrado la pioggia la Svizzera quest'anno è a secco, come è successo e perché c'è bisogno di una strategia

BERNA - Tradizionalmente ricca, anche di risorse naturali, la Svizzera durante l'estate 2022 si riscopre più povera di quello che pensava. Dai boschi vallesani secchi e in fiamme, passando per i laghi troppo bassi per navigare e i fiumi che sull'Altipiano si restringono a vista d'occhio, fino agli scenari nostrani di un Mendrisiotto da prati e campi bruciati

La Confederazione si trova nel bel mezzo di un'emergenza idrica, con diversi comuni (soprattutto nelle aree più periferiche) che rischiano di finire l'acqua entro la fine dell'estate. Gli allarmi di una possibile situazione di questo tipo erano stati diramati già dopo uno degli inverni più secchi di sempre ma la realtà - in tutta la sua aridità - si sta palesando solo ora, quando ci troviamo alle prese con una delle ondate di caldo più massicce degli ultimi anni.

Una doccia fredda (sic) per un Paese che non ha mai avuto grossi problemi di questo tipo e a cui non sono mai venute a mancare le precipitazioni. E anche quest'anno, lo sappiamo bene, di forti piovute ne abbiamo avute. Come confermano i dati ufficiali, sebbene il 2022 sia al di sotto della media, in generale il cambiamento climatico non porta a una diminuzione delle precipitazioni. Il problema, però, non è relativo al quanto, ma al quando e al come.

Per garantire un afflusso costante a falde e corsi d'acqua durante i mesi più caldi è necessario, infatti, che nevichi durante i mesi più freddi. Neve che poi si scioglierà gradualmente con l'aumento delle temperature, portando in maniera costante un afflusso idrico in pianura. Durante questo 2022, invece, ha sì piovuto ma nevicato poco. Questo ha portato a un deflusso estremamente rapido che nei mesi estivi si è praticamente esaurito. Le ripercussioni su corsi e bacini d'acqua, così come sulle falde, è sugli occhi di tutti.

Il vero grande problema di questa situazione, e ne scrive oggi anche la Neue Zürcher Zeitung, riguarda il fatto che - osservando i dati sulla carta - tutto resta comunque nella norma, portando a una sorta di “cortocircuito” che porta la Confederazione a ritenere che la situazione non sia grave, o comunque non degna di un piano speciale d'intervento. Piano, che al momento, non esisterebbe.

Stando a un recente rapporto dell'Ufficio federale dell'ambiente (Ufam) non si prevede una sostanziale diminuzione nell'afflusso di acqua nei bacini svizzeri se non attorno al 2100. Per questo motivo l'Ufam al momento non ha, scrive il quotidiano, «alcuna idea sul fabbisogno idrico dell'industria e dell'agricoltura». Fabbisogno che, per chi coltiva, è vitale proprio nei mesi più caldi e secchi. 

In una sorta di "rincorsa", Berna ha però capito l'antifona sta tentando di rimediare coinvolgendo i Cantoni e chiedendo loro aggiornamenti costanti sulla siccità e se è necessitano, o meno, di un intervento. Un approccio decentralizzato che però rischia di essere troppo lento e poco decisivo.

Se il cambiamento climatico dovesse confermare questa nuova normalità il miglior approccio possibile richiederebbe lungimiranza e investimenti sul territorio: con stoccaggio stagionale delle acque piovane, e un piano di erogazione. E, forse, anche con il cambio di mentalità di un popolo che, di problemi idrici, non ne ha mai avuti.

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COMMENTI
 

Sara788 2 anni fa su tio
Siamo in troppi in questo paese! e le risorse naturali sono sottodimensionate! Per non parlare della maleducazione dei stranieri che non gli si insegna l'uso parsimonioso dell'acqua e delle altre risorse facendogli credere di essere al paesello mafioso dove c'è tutto in abbondanza....

Mattiatr 2 anni fa su tio
Risposta a Sara788
Quindi la siccità è colpa degli stranieri? Cos'hanno fatto? Bofato a pieni polmoni per scacciare le nuvole?

vulpus 2 anni fa su tio
È evidente che nel paese dell'abbondanza , non ci si preoccupa fintanto che qualcuno dice che potrebbe esserci carenza di materia prima. Ma fa parte un pò dl discorso del drammatizzare tutto e creare allarmismi inutili. Se si volesse fare qualcosa, si vada nei paesi che veramente hanno problemi di acqua, ma che ugualmente riescono a distribuirla a tutti. Se pensiamo ai paesi di vacanze , ora frequentatissimi, che spesso piove un pò in primavera e poi più nulla, riescono ugualmente a dare acqua potabile e a coltivare. In Svizzera poi , le fonti di approvvigionamento sono elevate , basta impegnarsi a sfruttrale intelligentemente.

Mattiatr 2 anni fa su tio
Risposta a vulpus
L'approvvigionamento d'acqua è di competenza dei comuni, il cantone ci mette un po' il becco dicendo ''sarebbe interessante se la zona x facesse un consorzio/fusione, se la fate vi diamo una mano, ...''. Difatti per esempio nell'accordo di fusione del mio comune era incluso un accordo per un acquedotto in comune fra le frazioni. Sta poi ai municipali e ai consiglieri comunali pensare al tema. Ovviamente i politici non possono esser tuttologi, poi ci sono sempre lamentele da parte della popolazione che vuole tutto perché paga le tasse ma non è pronta a spendere perché sono soldi buttati (vedi polemiche acquedotto Valle Morobbia, forse oggi sono felici di avere acqua in casa). È quindi compito di tutti porsi il problema e poi chiamare qualcuno di capace a fare il lavoro, in particolar modo aiutano i tecnici del cantone che sono un po' più sensibili su questi temi e mettono in discussione i temi. Il problema ticinese al solito sono le polemiche pubbliche, non va bene niente, i risultati sono lì da vedere, tecnici improvvisati al bar che non credono nel funzionamento di determinate strutture, le bloccano e poi piangono saltando fuori con richieste assurde in presunzione di fondatezza. Forse dovremmo imparare ad approfondire i temi che non capiamo prima di esprimerci (in questo mi ci metto anche io).

Ascot 2 anni fa su tio
Popolo di pezzenti!

Mirketto 2 anni fa su tio
Risposta a Ascot
Il pezzente magari sarai tu….

Ascpis 2 anni fa su tio
Risposta a Ascot
Probabilmente tu non lo sei, quindi vai pure a fare in..ulo nel paese da cui vieni! E se invece pure tu lo sei, resta … ma vacci cmq

Sara788 2 anni fa su tio
Risposta a Ascot
zitto terrun!

volabas56 2 anni fa su tio
Risposta a Ascot
sara' meglio il tuo di popolo...perchè non é difficile capire da dove vieni.

Cane93 2 anni fa su tio
Quanti litri di acqua potabile si potrebbero risparmiare se usassimo ad esempio acqua non potabile per i WC?

Mattiatr 2 anni fa su tio
Risposta a Cane93
È di difficile attuazione, ognuno dovrebbe avere un tank in casa d'acqua piovana e usarla di conseguenza (sperando che sia pieno). Diciamo che il costo sarebbe maggiore di un eventuale guadagno.

Suissefarmer 2 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
economia e etica non vanno d'accordo. se vuoi salvare il pianeta l'economia deve cambiare altrimenti non cambierà mai.

F/A-19 2 anni fa su tio
Risposta a Suissefarmer
Guarda che il pianeta non ha bisogno di essere salvato, siamo noi che dobbiamo salvarci adattandoci in continuazione agli eventi che creiamo o che dobbiamo subire tipo i terremoti se vogliamo viverci sopra discretamente bene.

Fester 2 anni fa su tio
Sempre a svegliarsi tardi su tutto...
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