Dopo varie vicissitudini è stata accettata la domanda presentata nel 2013 da un ragazzino nord-macedone (oggi sedicenne)
SAN GALLO - Il Tribunale amministrativo federale (TAF) ha concesso il rilascio del permesso di soggiorno a un sedicenne nord-macedone, dopo che gli era stato negato per anni da numerosi enti svizzeri.
La Segreteria di Stato della migrazione (SEM) aveva rifiutato la richiesta del ragazzo, entrato illegalmente nel paese nel 2013. La domanda di ricongiungimento familiare era stata presentata dal padre, ma era stata classificata "tardiva" e in seguito respinta dall'Ufficio della migrazione del canton Ginevra.
Il caso, sfociato in un lungo susseguirsi di ricorsi, nel 2019 era stato definito "particolarmente grave" dal tribunale ginevrino competente, che lo ha poi inoltrato alla SEM per un'ulteriore valutazione. L'ente, però, aveva a sua volta respinto la domanda perché giunta troppo tardi.
Il TAF ha infine deciso di accogliere la richiesta, dato che il giovane, avendo trascorso quasi nove anni - e dunque più della metà della sua vita - in Svizzera ha praticamente svolto la sua intera formazione nel paese d'accoglienza. A Ginevra l'adolescente vive con il padre, la madrina e i sui fratellastri, i quali dispongono tutti di un regolare permesso di domicilio. Il tribunale ha inoltre ritenuto esiguo il legame del sedicenne con il proprio paese d'origine, sottolineando che l'illegalità del soggiorno sia da ricondurre all'età del minorenne nonché alla dipendenza dal proprio padre al momento del suo arrivo in Svizzera.