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AttualitàUn compenso da Google, Facebook & co. ai media online svizzeri

26.06.24 - 13:02
Lo si sta valutando a Berna, per l'uso che le grandi aziende web fanno del loro lavoro giornalistico. Il percorso è però ancora lungo.
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Fonte admin.ch
Un compenso da Google, Facebook & co. ai media online svizzeri
Lo si sta valutando a Berna, per l'uso che le grandi aziende web fanno del loro lavoro giornalistico. Il percorso è però ancora lungo.

In futuro i grandi fornitori di servizi online potrebbero dover versare un compenso alle imprese mediatiche svizzere che realizzano contenuti giornalistici.

È quanto auspica un progetto di revisione parziale della legge sul diritto d’autore (LDA) la cui consultazione si è conclusa e che è stato vagliato dal Consiglio federale.

«Dal rapporto sui risultati emerge che l’introduzione di un diritto di protezione affine per le imprese mediatiche è controversa per quanto riguarda il principio, ma l’attuazione proposta è stata nell’insieme accolta positivamente. Il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) elaborerà un messaggio entro la prima metà del 2025», conferma via nota l'Esecutivo federale.

Il dilemma dello snippet - «Il dibattito pubblico, un pilastro cruciale delle democrazie, è stato in buona parte trasferito su Internet dalla digitalizzazione. Ciononostante l'offerta dei motori di ricerca, dei media sociali e delle piattaforme multimediali è in larga misura alimentata dalle prestazioni giornalistiche dei media pubblicistici tradizionali. Per via della loro brevità, le anteprime di immagini e testo (i cosiddetti snippet) non sono finora protette dal diritto d'autore. Tant'è vero che oggi i fornitori di servizi online le utilizzano senza versare alcun compenso alle imprese mediatiche e ai giornalisti», spiega il Consiglio federale.

In questo senso, saranno assoggettati all'obbligo di compenso solo i fornitori di servizi online che contano un numero annuo medio di utenti pari ad almeno il 10 per cento della popolazione svizzera. La gestione collettiva dei diritti sui contenuti mediatici sarà affidata a una società di gestione.

Pareri contrastanti - «Dalla consultazione sono emersi pareri contrastanti sulla remunerazione per l'utilizzo di snippet da parte dei grandi fornitori di servizi online. Numerosi partecipanti dubitano della ragion d'essere di un diritto di protezione affine in favore delle imprese mediatiche. Hanno rilevato, in particolare, che le entrate previste con l'introduzione di tale diritto non possono risolvere il problema finanziario che i media si trovano ad affrontare», riporta il comunicati, «Sono anche molti i partecipanti alla consultazione a temere che l'introduzione di un diritto di protezione affine si traduca in un peggioramento dell'offerta proposta dai grandi servizi online in Svizzera».

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