Il tasso dei senza lavoro si è attestato al 2,5%, come a settembre. Sull'arco di dodici mesi si osserva però un incremento di 0,5 punti.
BERNA - La disoccupazione rimane stabile in Svizzera, perlomeno a livello mensile: in ottobre il tasso dei senza lavoro si è attestato al 2,5%, come in settembre, e valore lievemente superiore al 2,4% registrato in agosto. Sull'arco di dodici mesi si osserva però un incremento di 0,5 punti.
Stando ai dati diffusi oggi dalla Segreteria di Stato dell'economia (SECO) alla fine del decimo mese dell'anno il numero dei disoccupati iscritti agli uffici regionali di collocamento (URC) è salito a 116'500 (cifre assolute arrotondate al centinaio), cioè 3'200 in più di settembre e 22'900 in più di un anno prima. A titolo di confronto, nel momento più critico della pandemia (gennaio 2021) erano stati registrati 170'000 senza lavoro, con un tasso al 3,7%.
Va sottolineato come i dati sulla disoccupazione non tengano conto di coloro che hanno esaurito il diritto a ricevere le prestazioni e che ad esempio vivono di risparmi o si trovano a beneficio dell'assistenza. Gli indicatori si basano inoltre sulle persone effettivamente iscritte all'URC: la definizione di disoccupato è quindi diversa da quella dell'Ufficio internazionale del lavoro (ILO), che opera attraverso sondaggi. Stando all'ILO la disoccupazione in Svizzera nel secondo trimestre (ultimo dato disponibile) era sensibilmente superiore, pari al 4,0%.
Tornando alle valutazioni odierne della Seco, in Ticino in giugno il tasso di disoccupazione si è attestato al 2,6% (+0,1 punti rispetto a settembre, +0,3 su base annua), nei Grigioni all'1,2% (+0,3 e +0,2). In termini assoluti, da Airolo a Chiasso si contano 4400 disoccupati (+300 mensile, +500 annuo), mentre nel cantone con capoluogo Coira la cifra è di 1300 (+300 e +200). Il Ticino è al nono posto fra i più toccati dal problema, mentre i Grigioni sono al sesto rango nella graduatoria dei meno colpiti: il tasso più alto è a Ginevra (4,4%), quello più basso ad Appenzello Interno (0,7%).
Tornando all'ambito nazionale, dai dati pubblicati dalla Seco emerge anche che fra i giovani (15-24 anni) la disoccupazione è al 2,6%, fra i 25-49enni al 2,8% e fra gli over 50 anni al 2,3%. I disoccupati di lunga durata (cioè quelli iscritti agli URC da oltre un anno) erano 14'400, il 6% in più di settembre e il 34% in più di dodici mesi prima, fra cui 6600 ultracinquantenni.
Leggendo i dati in base alla nazionalità, gli svizzeri presentano una quota di senza lavoro dell'1,7% (nessuna variazione mensile e +0,3 annuo), gli stranieri del 4,6% (+0,2 e +0,9). Per regione di provenienza, i tassi più elevati si osservano per gli ucraini (41,4%), nettamente al primo posto, seguiti dai bulgari (9,3%), dagli africani (8,9%), che la Seco considera nel loro insieme, e dai rumeni (8,5). L'Ue è al 4,1%. Riguardo ai principali paesi confinanti, la Francia è al 6,0%, l'Italia al 3,9% e la Germania al 2,8%.
Complessivamente, fa sapere ancora la Seco, le persone in cerca d'impiego registrate nel mese scorso erano 191'200, il 4% in più di settembre. Tale cifra comprende, oltre ai disoccupati iscritti, i lavoratori che frequentano corsi di riconversione o di perfezionamento, che seguono programmi occupazionali o che conseguono un guadagno intermedio. Il numero dei posti vacanti annunciati presso gli uffici di collocamento era pari a 34'500 (-3800 mensile e -11'500 annuo).
I funzionari di Berna hanno pubblicato anche i dati relativi al lavoro ridotto per il mese di agosto (ultimo dato disponibile), che risulta relativamente poco diffuso: ha infatti colpito solo 4'300 persone in 278 aziende. Sempre in agosto 2500 persone hanno esaurito il diritto alle prestazioni dell'assicurazione contro la disoccupazione.