La corte ha stabilito che la polizia avrebbe dovuto agire con più moderazione
GINEVRA - Il tribunale di polizia di Ginevra ha assolto oggi sei dei sette attivisti che erano stati multati in seguito a un'azione pacifica durante il semi lockdown nel maggio 2020. Nella sua sentenza, la corte è giunta alla conclusione che la polizia avrebbe dovuto agire con più moderazione.
Gli attivisti avevano manifestato il 6 e il 12 maggio 2020 davanti alla stazione Cornavin di Ginevra per un nuovo inizio più umanista, sociale ed ecologico dopo la fine della crisi del coronavirus. Stavano in silenzio in quadrati di 4m2 disegnati a terra con del nastro adesivo per rispettare il distanziamento sociale. Gli assembramenti di più di cinque persone nello spazio pubblico erano allora proibiti.
Da video e foto appare chiaro che i partecipanti alla protesta si erano riuniti in gruppi di meno di cinque persone, ha indicato il tribunale di polizia nella sentenza pubblicata oggi. Gli attivisti sono tutti assolti per quanto riguarda l'accusa di assembramento illegale in periodo di pandemia. Alcuni di loro erano stati multati per 750 franchi.
Il tribunale di polizia ha inoltre concluso che l'azione fosse soggetta alla legge sulle manifestazioni. La polizia aveva quindi il diritto d'intervenire. Tuttavia le forze dell'ordine avrebbero dovuto agire con più moderazione.
Gli agenti avrebbero dovuto dare agli attivisti qualche minuto di tempo affinché seguissero l'ordine di mostrare i documenti d'identità.
Alla fine solo uno dei sette dimostranti è stato riconosciuto colpevole per aver resistito alla richiesta. Tuttavia, il tribunale di polizia si è astenuto dall'imporre una pena a causa della natura minore del reato e del modo in cui la polizia è intervenuta. Le spese della difesa sono a carico dello Stato, a eccezione di una parte delle spese dell'attivista ritenuto colpevole.