Il rimpatrio è avvenuto grazie a Germania e Paesi Bassi
BERNA - Quattro svizzeri hanno potuto lasciare il Sudan ieri grazie a voli organizzati dalla Germania e dai Paesi Bassi. Berna nel frattempo sta lavorando al rimpatrio di una trentina di persone con la doppia nazionalità, che vorrebbero abbandonare la nazione ripiombata da una decina di giorni in un violento conflitto fra esercito e paramilitari.
«Due persone sono state portate in Germania e le altre due nei Paesi Bassi», ha indicato in serata a Keystone-ATS il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). Quest'ultimo assicura di star continuando i propri sforzi per garantire sostegno ai connazionali che hanno espresso il desiderio di lasciare il Sudan.
La situazione è però particolarmente complicata per chi possiede anche il passaporto del Paese africano. Queste persone avrebbero infatti bisogno di un permesso di uscita, impossibile da ottenere a causa dell'assenza di un governo, hanno spiegato stamani in conferenza stampa il consigliere federale Ignazio Cassis e l'ambasciatore Christian Winter.
Il ministro degli esteri oggi, poco dopo le 06.00, ha accolto all'aeroporto di Berna-Belp il personale dell'ambasciata di Khartum (sei membri) più tre accompagnatori, di rientro dal Sudan dopo una sosta di rifornimento a Luxor, in Egitto. Cassis ha espresso «grande sollievo» per il rimpatrio senza contrattempi di Winter e del suo team, ringraziando inoltre gli Stati che si sono messi a disposizione per consentire queste operazioni.