Un uomo ha chiesto la differenza tra lo stipendio percepito e quello che avrebbe dovuto ricevere. L'azienda si è opposta
LOSANNA - Le rivendicazioni salariali di un dipendente di un'impresa edile del canton Vaud sono finite addirittura al Tribunale federale.
Come riferito dai colleghi di 20 Minutes, l'uomo ha iniziato la sua carriera nel 2008 come lavoratore interinale. Poco meno di due anni dopo è stato assunto come operaio, con un contratto a tempo indeterminato. Il suo stipendio corrispondeva al livello retributivo previsto dal contratto nazionale del settore per i lavoratori privi di competenze professionali. Nel corso degli anni, tuttavia, il lavoratore ha fatto carriera all'interno dell'azienda, ma il suo stipendio non ha tenuto il passo. Nel giugno 2017 ha rassegnato le dimissioni e, nel frattempo, ha rivendicato retroattivamente la differenza tra la retribuzione percepita e quella che gli sarebbe spettata in qualità di caposquadra.
L'azienda si è opposta, ma il tribunale vodese le ha ordinato di pagare quasi 50mila franchi svizzeri, più gli interessi calcolati a partire dal 2018. L'azienda ha impugnato anche questa decisione davanti al Tribunale federale svizzero (TF), sostenendo che non c'erano prove che il suo dipendente fosse considerato un caposquadra e che il Tribunale cantonale di Vaud era stato arbitrario nella sua decisione.
«Assolutamente no», ha replicato il Tribunale federale, che ha condiviso in toto le conclusioni del tribunale vodese. In particolare, i giudici federali hanno sottolineato che, a partire dal 2013, il nome del dipendente compariva sistematicamente nel gruppo dei capisquadra negli elenchi telefonici e negli orari giornalieri. Allo stesso modo, era il dipendente a compilare la propria contabilità delle ore lavorate e quella dei lavoratori della sua squadra. Infine, nei verbali dell'azienda, compariva come dirigente, capomastro o caposquadra.
Le testimonianze di altri dipendenti del datore di lavoro, nonché di clienti, hanno infine convinto i giudici che l'uomo ricopriva il ruolo di caposquadra almeno dal 2013. La testimonianza contraria, presentata dal ricorrente, non ha avuto un peso rilevante nella bilancia, poiché il Tribunale federale ha ritenuto che questi "frammenti" selezionati dall'azienda non mettessero in discussione tutte le altre prove conservate, come gli orari o i verbali.
L'azienda dovrà quindi pagare gli stipendi arretrati al suo ex dipendente, oltre a tremila franchi per le spese legali. Dovrà inoltre pagare duemila franchi svizzeri per le spese legali.