Il 62% degli svizzeri ha approvato il testo. Alto tasso di consensi anche in Ticino.
Due comuni ticinesi si classificano tra i dieci, a livello svizzero, con la più alta percentuale di sì: Novazzano e Prato Leventina.
BERNA - Dopo tanto dibattito, è arrivato il giorno X. E il verdetto del popolo, quando si tratta del voto sulla Legge Covid, è stato più atteso che mai. Risultato finale: 62% di voti favorevoli contro il 38% dei contrari. Solo due i cantoni oppositori: Appenzello Interno, con un tasso di approvazione del 44,2%, e Svitto, con il 48,6%. Con il 65,3% di favorevoli il Ticino si è mostrato un campione del sì, superato solo da Basilea Città (70,6%).
Cambi di marcia - La Svizzera tedesca, rispetto al voto di giugno, ha sostenuto maggiormente la Legge. «Nei cantoni tedescofoni - ha spiegato il condirettore dell'istituto demoscopico Gfs.bern Lukas Golder alla SRF - i sì sono aumentati di circa quattro punti percentuali». In controtendenza invece la Romandia, dove a crescere sono stati invece i contrari.
Il voto in Ticino - Anche in Ticino la Legge ha raccolto la maggioranza dei consensi. Come comunicato dal Servizio informazione e comunicazione del Cantone al termine dello scrutinio di tutti i Comuni, si registra il 65,3% di sì contro il 34,7% di no. Tra i comuni elvetici che si sono espressi maggiormente a favore della Legge Covid-19 troviamo anche due rappresentanze ticinesi: Novazzano si piazza all'ottavo posto della top 10 con il 76,4% dei favorevoli, mentre Prato Leventina, con il 76,1%, al decimo.
Le reazioni dei vincitori... - «Malgrado la massiccia campagna degli oppositori, ha vinto il pragmatismo», è stata la reazione a caldo della consigliera nazionale Marianne Blinder-Keller (Centro) ai microfoni della SRF. La politica argoviese non ha nascosto di essere sollevata per il risultato che si sta profilando sottolineando che «il desiderio della gente di combattere la pandemia con la vaccinazione» è stato fondamentale. Da parte sua, la consigliera nazionale Regula Rytz (Verdi) ha invitato gli oppositori alla legge Covid-19 di accettare il risultato scaturito dalle urne. «In tal modo non saranno più necessari gli sbarramenti davanti a Palazzo federale» (vedi qui). Alla luce della vittoria che si profila alle urne, la Gioventù socialista invoca ora «misure più forti» per contrastare la pandemia. «"È ora di adottare provvedimenti più efficaci», afferma la presidente GISO Ronja Jansen. A suo avviso anche l'UDC deve prendere atto del risultato e «smettere immediatamente di silurare la lotta contro la pandemia a ogni occasione». Soddisfatto anche il PRL: «Con un chiaro sì alla legge COVID-19 il popolo svizzero ha scelto la via per un ritorno rapido alla normalità. Molte aziende e ristoranti beneficeranno infatti di certezze nella pianificazione e questo sostegno dimostra che libertà fa rima con responsabilità».
... E dei vinti - Di tutt'altro tenore, naturalmente, è la reazione del portavoce dell'Alleanza di azione dei cantoni primitivi Josef Ender, il cui gruppo era tra i fautori del referendum. «Era importante che la popolazione potesse farsi un'opinione sulla Legge Covid-19», ha sottolineato alla radio svizzero-tedesca, precisando che malgrado la sconfitta che si sta profilando l'associazione «ha guadagnato molti nuovi membri» e «continuerà a battersi per i diritti costituzionali e la libertà in Svizzera». Da parte sua il movimento Mass-Voll ha già dichiarato su Twitter che «non accetterà» l'esito delle urne. «Alla luce delle massicce irregolarità, che in questa entità non hanno esempio nella storia recente, riteniamo l'esito del voto non legittimo e non vincolante per noi». Il movimento punta il dito contro la domanda espressa sulla scheda di voto, considerata manipolativa, sulla campagna «diffamatoria» contro i no-vax promossa «dallo Stato e dai media a esso vicini», nonché sugli ostacoli a manifestazioni e azioni di volantinaggio.
Il tema in votazione - Introdotta a settembre 2020, la legge Covid-19 è già stata messa al voto a giugno scorso. Allora il sì aveva trionfato con un netto 60%. Il voto odierno è il risultato di un nuovo referendum: questa volta gli oppositori contestano specificatamente gli adeguamenti del testo di legge decisi dal Parlamento a marzo 2021. Tra questi, il più discusso e al centro della polemica tra favorevoli e contrari è l’istituzione della base legale per il certificato Covid, che concede maggiori libertà a persone vaccinate, testate o guarite dal virus. Una parte delle modifiche riguardano però anche l'estensione del contact tracing e gli ulteriori aiuti finanziari concessi alle aziende, l'indennità di perdita di guadagno e il lavoro ridotto.
Favorevoli alla Legge Covid-19, insieme a Consiglio federale e Parlamento, PLR, PS, Verdi, Verdi liberali e Centro. Contrario l'UDC, ma anche svariate voci fuori dal coro degli altri partiti.