Per quanto riguarda la libera circolazione delle persone, la lettera chiarisce che Berna ha bisogno di eccezioni
BERNA - La Segretaria di Stato Livia Leu ha risposto per lettera alle domande di Bruxelles sulla posizione della Svizzera nei confronti dell'UE. La missiva alla Commissione europea è stata resa pubblica in serata.
La Svizzera rispetta «l'omogeneità del mercato interno», si legge nella lettera, di cui ha riferito per prima la rivista "Nebelspalter". La Confederazione però non ha gli stessi diritti degli Stati membri dell'UE, e questo deve essere preso in considerazione
Berna è pronta a passare da un modello statico a un modello dinamico, prosegue la lettera in riferimento all'adozione degli sviluppi del diritto comunitario. Anche in questo caso però bisogna considerare che la Svizzera non è uno Stato membro dell'UE.
Nella lettera, Leu chiede anche la partecipazione di esperti svizzeri alla stesura di testi giuridici e per quanto riguarda la libera circolazione delle persone, chiarisce che Berna ha bisogno di eccezioni. In merito al ruolo della Corte di giustizia dell'UE (CGUE), la Svizzera riconosce che la CGUE ha «la competenza d'interpretare il diritto dell'UE», Leu però sottolinea che il meccanismo decisionale concreto deve far parte dei negoziati.
Partecipazione a programmi europei - La diplomatica elvetica insiste sulla necessità di garantire in futuro la partecipazione dei Paesi terzi ai programmi dell'UE. Si riferisce principalmente al programma di ricerca dell'UE "Horizon Europe", ma anche a "Erasmus plus", da cui la Svizzera è attualmente esclusa. Inoltre, Leu chiarisce che «la modernizzazione dell'accordo di libero scambio non fa parte del pacchetto proposto». Questo sovraccaricherebbe i negoziati.
Nella lettera, la Segretaria di Stato fa sapere alla Commissione europea di voler procedere rapidamente e chiede un incontro al più presto. La Commissione europea, da parte sua, ha confermato con un comunicato di aver ricevuto la missiva. Si è limitata a dichiarare che analizzerà le risposte.
All'inizio di maggio, la Commissione europea aveva inviato a Leu una lettera con domande precise allo scopo di chiarire la posizione della Svizzera.