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SVIZZERALo statuto di protezione S per gli ucraini non sarà revocato

04.09.24 - 14:12
Lo ha deciso oggi il Consiglio federale. Gli sviluppi della guerra mostrano che una stabilizzazione non è prevedibile.
TiPress
Fonte ATS
Lo statuto di protezione S per gli ucraini non sarà revocato
Lo ha deciso oggi il Consiglio federale. Gli sviluppi della guerra mostrano che una stabilizzazione non è prevedibile.

BERNA - Lo statuto S verrà mantenuto, perlomeno fino al 4 marzo del 2026. Lo ha deciso oggi il Consiglio federale, prorogando al contempo fino a tale data anche le misure di sostegno per i titolari.

La condizione per la revoca di questa misura di aiuto è una stabilizzazione duratura della situazione in Ucraina e quindi l'assenza di una situazione di grave pericolo generale, ricorda il Governo in una nota. I recenti sviluppi mostrano però che attualmente una tale stabilizzazione non è prevedibile e occorre attendersi altri atti bellici sull'intero territorio ucraino.

Con il suo intervento, il Governo intende chiarire la situazione dei prossimi 18 mesi per le persone bisognose di protezione, i Cantoni, i Comuni e i datori di lavoro. Alla luce dell'integrazione della Svizzera nello spazio Schengen, l'Esecutivo ritiene inoltre imprescindibile una stretta concertazione con l'Unione Europea (UE), che il 13 giugno scorso ha deciso di prorogare la protezione provvisoria proprio fino al 4 marzo 2026.

Lavoro e integrazione - Per l'Esecutivo è tuttora necessario favorire l'integrazione, in particolare nel mercato del lavoro, così da ridurre i costi dell'assistenza e consentire di partecipare attivamente alla vita sociale, acquisendo competenze in vista di un rientro in patria. Per farlo la Confederazione contribuisce con 3000 franchi per persona all'anno, ai quali vanno ad aggiungersi gli sforzi profusi dai Cantoni, in particolare sulla promozione linguistica e l'accesso alla formazione.

Lo scorso maggio il Consiglio federale aveva deciso misure complementari per aiutare i Cantoni a raggiungere un tasso di occupazione del 40% entro la fine dell'anno. Fra queste figurano il miglioramento della comunicazione e della collaborazione tra i diversi attori, il sostegno a progetti di accompagnamento delle procedure di riconoscimento delle qualifiche e dei diplomi e l'ottimizzazione della mediazione degli uffici regionali di collocamento. Entro l'autunno, il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) sottoporrà al Governo una proposta sull'ulteriore modo di procedere.

Esame accurato - Il Consiglio federale aveva attivato lo statuto di protezione S il 12 marzo 2022, in seguito all'attacco russo all'Ucraina. Esso concede una protezione provvisoria a chi è fuggito da questo Paese per la durata in cui è esposto a un grave pericolo generale. A fine agosto, i beneficiari erano circa 66'000.

Le domande di protezione sono sottoposte a un esame accurato, puntualizza l'Esecutivo. Se vi sono indizi che la persona non ha mai vissuto in Ucraina o ha ricevuto protezione in un altro Paese, la richiesta è respinta o lo statuto è revocato retroattivamente. Sono state finora respinte circa 2500 domande e, in poco più di 100 casi, la protezione è stata revocata in un secondo tempo. Lo statuto è inoltre cessato in oltre 26'000 casi.

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