Johannes Remmele: "In Polonia non ci sono le stesse rotative che in Ticino". Intanto dai sindacati giunge l'annuncio della conclusione dell'agitazione
BIOGGIO - Johannes Remmele è deluso e preoccupato. "Siamo un'azienda a conduzione familiare e negli ultimi giorni abbiamo avuto colloqui con i rappresentanti sindacali in due occcasioni. Ammetto di essere deluso per la situazione che si è creata".
Johannes Remmele vuole sgomberare ogni malinteso e fare chiarezza. Il proprietario della Südpack Imballaggi Gmbh & co. kg, azienda tedesca con sede a Ochsenhausen (BC), cittadina di 8.000 abitanti del Baden-Württemberg, raggiunto telefonicamente giovedì mattina, si esprime circa la situazione e il futuro dello stabilimento ticinese di Bioggio. Gli oltre 150 collaboratori della sede malcantonese temono per il loro posto di lavoro. La notizia di 6 licenziamenti ha suscitato qualche malumore all'interno dello stabilimento ticinese. Non soltanto per il licenziamento di 6 colleghi, ma anche per il timore diffuso che i provvedimenti adottati potrebbero toccare tutti i dipendenti. In Ticino si teme, infatti, che la Südpack venga delocalizzata in Polonia. "Non è vero niente - tranquillizza Remmele - In Polonia trova sede un nostro stabilimento, ma lassù non vi sono rotative rotocalco come a Bioggio, bensì rotative di stampa flessografiche".
Il titolare dell'azienda tedesca, che conta in tutto oltre 1.200 collaboratori e tre stabilimenti produttivi (Ochsenhausen, Bioggio, Coulmer Gacé), lotta quotidianamente per far fronte allo choc valutario e alle ripercussioni del franco forte: "Dal 15 gennaio abbiamo perso molti soldi e purtroppo dobbiamo convivere con la decisione della Banca Nazionale Svizzera". Ed oltre al franco forte, ora Remmele deve affrontare l'eco mediatica che il "caso di Bioggio" ha provocato. "Non avrei mai pensato che un conflitto di questo genere potesse finire sulla stampa", ha continuato Remmele, che sottolinea la volontà di Südpack di intavolare un dialogo con la controparte.
Un invito accettato dai sindacati che, come ci ha annunciato martedì mattina Marco Forte, hanno deciso di concludere l'agitazione. La direzione ha infatti accettato di poter discutere un eventuale ritiro di licenziamento a fronte di un piano sociale più articolato. Domani è prevista un'assemblea dei lavoratori in cui verranno spiegate le novità riguardanti le ultime trattative.