L'interruzione del collegamento con Ginevra si fa sentire sui dati del primo trimestre 2018. E va riconquistata la fiducia dei viaggiatori
AGNO - La mancanza del volo Lugano-Ginevra si fa sentire: per il primo trimestre del 2018 l’aeroporto di Agno deve fare i conti con una diminuzione dei passeggeri pari al 45% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Come si evince dai dati pubblicati ieri dall’Ufficio federale di statistica, tra gennaio e marzo dallo scalo luganese sono passati solo 16’360 passeggeri (nel 2017 erano 29’617). Per il periodo in questione si tratta inoltre del peggior risultato dell’ultimo decennio.
Inizialmente il calo era contenuto - Il collegamento aereo diretto con la Svizzera romanda è interrotto dallo scorso 28 novembre, cioè dal grounding della compagnia Darwin Airline. Un fallimento, questo, che inizialmente lo scalo sembrava aver sopportato piuttosto bene: nel confronto con l’anno precedente, l’ultimo trimestre del 2017 aveva infatti registrato un calo dei viaggiatori del 5%. Considerando il grounding, si trattava di una diminuzione contenuta, in particolare se paragonata a quella complessiva per lo scorso anno (-19%). Il volo su Ginevra, lo ricordiamo, portava allo scalo luganese tra i 35’000 e i 40’000 passeggeri all’anno. La rotta per Zurigo viene invece utilizzata da quasi 100’000 persone.
Meno movimenti aerei - Evidentemente dall’interruzione del collegamento con Ginevra consegue anche una significativa riduzione dei movimenti aerei, che nel primo trimestre di quest’anno sono stati 581 (meno 44% rispetto ai primi tre mesi del 2017, quando erano stati 1’030). Per lo scalo è quindi attualmente fondamentale la riattivazione del volo in questione. Le principali opzioni, come noto, sono la ripresa della tratta da parte della bernese Skywork o la creazione ad hoc di Air Ticino, una compagnia di proprietà della Città di Lugano.
«Il ripristino della rotta è prioritario» - Il direttore di Lugano Airport, Maurizio Merlo, lo conferma: «La Lugano-Ginevra è una rotta importante che va assolutamente ripristinata. E questa è la mia priorità». E il forte calo di passeggeri sarebbe da attribuire esclusivamente all’interruzione di questo volo. «È chiaro che se in un aeroporto con due collegamenti importanti ne viene a mancare uno, i dati statistici hanno un impatto importante. Se avessimo venti destinazioni, sarebbe un’altra cosa». Merlo comunque lo ribadisce, il collegamento con Ginevra «è fondamentale non soltanto per lo scalo, ma anche per la regione e per la sua economia». E ci dice che nel frattempo il volo su Zurigo ha registrato un lieve aumento di viaggiatori.
Questione di fiducia - Dopo che negli anni più recenti l’aeroporto cittadino era tornato a crescere, anche con cifre importanti (+18% di passeggeri nel 2015), ora per lo scalo si presentano più sfide. Da una parte la reintroduzione del collegamento con Ginevra, dall’altra gli investimenti per lo sviluppo della struttura. Ma si parla anche della fiducia dei viaggiatori, che a più riprese (e soprattutto durante la stagione invernale) si vedono confrontati con la cancellazione di voli a causa del maltempo. Tra il 2016 e il 2017 era stato raggiunto un tasso del 3-4%. Il quadro ora starebbe però migliorando: «Confrontando le cancellazioni con i precedenti due anni, possiamo dire che sono addirittura diminuite» assicura il direttore Merlo, pur confermando che nei primi tre mesi di quest’anno la situazione era problematica: «Il maltempo (pioggia e nevicate forti) hanno inciso negativamente soprattutto durante il mese di marzo». Ed è proprio a marzo che, nel trimestre in questione, lo scalo ha registrato il calo più alto di viaggiatori: meno 52% (dai 12’717 del 2017 ai 6’081 di quest’anno).
«Colpa del maltempo, per davvero» - L’Ufficio federale dell’aviazione civile (Ufac), che ha monitorato a fondo la questione, spazza comunque via le voci per cui la compagnia aerea Swiss (sotto la lente c’era soprattutto il collegamento con Zurigo, operato da Austrian Airlines) annullerebbe i voli in caso di basso numero di prenotazioni. «Ritardi e cancellazioni sono effettivamente dovute alle condizioni meteo, considerando che per lo scalo luganese si tratta di un fattore importante» ci dicono da Berna.
L’attesa rivoluzione per l’avvicinamento - Per migliorare la situazione e rendere l’aeroporto più affidabile urge allora l’introduzione di un nuovo sistema di avvicinamento, che permetta un maggiore numero di atterraggi anche in condizioni meteo avverse. Ma bisognerà ancora attendere: «Sono attualmente in atto diverse valutazioni da parte di società specializzate in materia per poter raggiungere un miglioramento per quanto riguarda l’avvicinamento» sottolinea Merlo, ricordando che serve del tempo per le valutazioni e una seguente approvazione da parte di Berna.