Il quartiere si mobilita. L’Associazione Besso Pulita lancia una petizione per garantire un futuro alla locale filiale
LUGANO - «La decisione di chiudere l’ufficio postale di Besso è incomprensibile, in particolare a fronte della crescente importanza del comparto della stazione ferroviaria». È con queste parole che Ugo Cancelli, presidente dell’Associazione Besso Pulita, ha lanciato stamattina una petizione contro l’annunciato provvedimento della Posta. L’area è infatti destinata a diventare un fulcro dell’agglomerato, col tunnel di base del Ceneri, la fermata sotterranea del tram-treno, il terminal degli autobus e il futuro campus universitario: «E considerate le sempre più accentuate difficoltà viarie, diventerà più difficile raggiungere il centro».
«La Posta ci ha messo di fronte a fatti compiuti» ha quindi detto Gaspare Nadig, presidente della Commissione di quartiere di Besso, che ha ricordato che la petizione vuole essere un segnale anche per il resto della città. Sì, perché - come ha sottolineato ancora Cancelli, basandosi su dati di Syndicom - nel futuro dell’agglomerato luganese sarebbe garantita la sopravvivenza di due soli uffici postali, in centro e a Cassarate.
L’invito ai cittadini è ora di sottoscrivere la petizione: «Stavolta la popolazione deve alzare la voce, senza accettare decisioni inammissibili della Posta, che di fatto cancellerà una dozzina di posti di lavoro a Besso» ha detto il presidente Cancelli.
L’opzione è la trasformazione dell’ufficio postale in un’agenzia. «Si tratta di trovare uno spazio idoneo sul territorio, all’interno di un’attività commerciale» ha spiegato Nadig. Ma preoccupa in particolare, in questo caso, l’aspetto della privacy. «La posta ha una sua strategia» ha chiosato Cancelli. «Noi chiediamo però di metterla in atto più in là, magari tra dieci anni». Mentre ora i piani della Posta parlano almeno del 2020.