Semplicità, allineamento alla media svizzera e svolta ecologista per il nuovo sistema di calcolo dell’imposta di circolazione approvato dal Governo
BELLINZONA - Più semplice ed equo. Certamente pro ambiente, ma soprattutto meno oneroso per gli automobilisti. Così sarà il nuovo sistema di calcolo dell’imposta di circolazione approvato dal Governo e presentato oggi in una conferenza stampa.
«Incontro alle esigenze del cittadino» - «Un tema che scalda gli animi», ha ricordato Christian Vitta, Presidente del Consiglio di Stato e Direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia spiegando come, per questo, l’imposta di circolazione sia stata considerata non solo all’interno delle manovre pro ambiente, ma anche andando incontro alle «esigenze manifestate da tutti gli attori coinvolti», compreso il privato cittadino.
«Automobilisti, non bancomat» - «Gli automobilisti non sono bancomat - ha quindi ricordato il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi -. Per questo abbiamo voluto allineare le imposte ticinesi alla media nazionale». Il risultato sembra essere positivo considerato che in tutti i casi (salvo eccezioni) con il nuovo metodo di calcolo si registrerà un «allineamento alla media svizzera» e quindi una riduzione della spesa per il cittadino ticinese. L’intento, d’altra parte, era quello di contenere il gettito annuale dell’imposta sotto la soglia dei 105.8 milioni di franchi.
«Abbiamo svecchiato una formula che aveva ormai 10 anni», ha proseguito Gobbi. «Lo si è fatto considerando l’evoluzione del mercato automobilistico e la necessità di una semplificazione del calcolo».
«Obiettivo: semplificazione» - La nuova formula si baserà solo su due parametri: le emissioni in primis (la quantità di CO2 prodotta dalle auto) e la massa a vuoto. «Gli obiettivi erano il mantenimento degli ecoincentivi e la semplificazione», ha spiegato quindi Cristiano Canova, Capo della Sezione della circolazione. La formula prevede la somma della massa a vuoto del veicolo moltiplicata per un coefficiente fisso pari a 0.11 e delle emissioni di CO2 moltiplicate per un coefficiente variabile. L’intenzione del Governo è di potere applicare il nuovo sistema di calcolo a partire dal 1. gennaio 2020.
Alcuni esempi - Canova ammette come il criterio della massa a vuoto penalizzi leggermente i veicoli elettrici (per il peso batteria), «ma il calcolo viene corretto dalla bassa emissione di CO2 di questi veicoli, quindi promossi nel risultato finale. E avvantaggia anche chi usa auto grandi per motivi di lavoro o familiari».
Se i veicoli leggeri (tipo una Smart o una Polo), ma con un livello di emissioni non bassissimo, vengono penalizzate (il paragone con la media svizzera è comunque vincente), nel calcolo ci guadagnano i veicoli medi (tipo Golf e simili). Bene, ma non benissimo per le vetture di lusso, dai motori potenti. Queste auto erano estremamente care dal punti di vista delle imposte in Ticino, «a livelli top in Svizzera», ammette Canova. «Malgrado una diminuzione importante, con il nuovo calcolo restiamo comunque un 30% più cari rispetto alla media svizzera».
Garagisti soddisfatti - Positiva è la risposta del Presidente dell’Unione professionale svizzera dell’automobile – Sezione Ticino, Roberto Bonfanti: «Siamo soddisfatti nel constatare l’ampia presa di coscienza delle osservazioni di noi garagisti. Il nostro è un giudizio positivo anche per il clima maturato in questi anni e per la collaborazione sempre più stretta fra stato ed economia privata».
L’intenzione del Governo, tenendo conto delle tempistiche legate all’iter parlamentare e all’evasione delle iniziative popolari, è di potere applicare il nuovo sistema di calcolo a partire dal 1. gennaio 2020.