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CANTONE«Il taglio dell'albero deve essere sempre l'ultima ratio»

12.08.19 - 06:00
Motoseghe in città. Il tema infiamma e lo specialista spiega: «Non è solo dalla chioma che si giudica la salute di una pianta. Un tiglio in natura arriva a 200 anni, ma in città a 100 è già vecchio»
TIO/20M/Giordano
«Il taglio dell'albero deve essere sempre l'ultima ratio»
Motoseghe in città. Il tema infiamma e lo specialista spiega: «Non è solo dalla chioma che si giudica la salute di una pianta. Un tiglio in natura arriva a 200 anni, ma in città a 100 è già vecchio»

BELLINZONA - Dici tigli e pensi ai tagli. Inevitabile, visto che da ogni abbattimento d’albero in Ticino fioriscono polemiche. Da Lugano a Bellinzona le autorità sono accusate di far uso esagerato di motoseghe. L’aspetto positivo è che la popolazione sembra sempre più attaccata al verde. Quello negativo è che tutti si credono specialisti. Ma non è dalla sola chioma che si giudica la salute di una pianta.   

Il dottore degli alberi - E allora sentiamo chi meglio conosce la materia. «Ventisette anni fa sono stato uno dei primi ad occuparmi della cura dei grandi alberi in Ticino. Mi sono specializzato in una scuola apposita in Svizzera interna» ricorda Antonio a Marca, che con la sua ditta viene sovente interpellato dai Comuni. Il suo responso è spesso decisivo per stabilire se curare o tagliare.

Quando tagliare è inevitabile - Da platani ai cedri del Libano, passando per castagni, pioppi e aceri, il curatore degli alberi è un po’ medico e un po’ becchino. Non c’è conflitto, gli chiediamo. «No, perché è mio interesse salvare l’albero che dà il pane a me e ai miei cinque dipendenti specializzati nella cura dei grandi alberi. Sono molto conservativo e l’abbattimento è l’ultima ratio. Ma se la pianta ha superato la soglia del pericolo o se la sua prospettiva di vita è breve, tagliare è inevitabile». È l’aspetto, dice, che spesso sfugge all’opinione pubblica: «Il problema molte volte sta nell’apparato radicale. La chioma può essere bella, vitale, vigorosa, ma le radici possono essere marce. Un albero che cade in città fa clamore e rappresenta una minaccia, non è come nel bosco».

La ruspa s’avvicina troppo - Un problema di radici, che inevitabilmente sta a monte. «Gli alberi vanno rispettati prima  - dice a Marca -. Va un po’ meglio di vent’anni fa, ma ancora oggi ne vedo di tutti i colori. Chi costruisce, soprattutto il privato ma non solo, tende a sfruttare al massimo il terreno a scapito del verde» . E allora si scava fino a lambire e danneggiare le radici.

Le traversie degli alberi in città - Da almeno un secolo i viali alberati sono un elemento centrale dell’arredo cittadino. Il fatto che negli ultimi anni si arrivi spesso all’abbattimento dipende solo in parte dal “naturale” percorso vitale dell’albero. «La maggior parte dei viali alberati storici in Ticino sono nati su strade sterrate. Hanno tutti tra gli 80 e i 120 anni. Il problema è che negli ultimi 40 anni alla base di queste piante è avvenuto di tutto e di più: dalla posa delle canalizzazioni, all’asfalto, ai cordoli, spesso ogni lavoro ha ferito le radici. Solo negli ultimi decenni è cresciuta l’attenzione per ciò che sta sotto terra». Molti alberi sono inoltre giunti al capolinea: «In natura un tiglio può arrivare tranquillamente a 200 anni, ma non in città dove a 100 anni un albero è vecchio».

Viali “bonsai” - Fondamentale è dare spazio all’albero per mettere radici e crescere. «Vedo ancora troppi viali fatti tanto per fare. Senza dare loro le giuste condizioni, le piante non crescono, si nanizzano e saranno sempre mezze decrepite fino al taglio tra 20 o 30 anni. Fondamentale è la preparazione e l’impianto. Un albero non cresce dentro una carriola di terra» dice l’esperto.

Criticate, ma virtuose - «Bellinzona e Lugano, con i loro tecnici, - continua a Marca - si impegnano moltissimo per la cura del proprio verde. Dando molta attenzione a cosa e dove si pianta». Eppure a Lugano c’è stata polemica per i tagli in stazione: «Erano dei tigli che forse, malgrado i difetti, potevano resistere ancora qualche anno. Ma non con il cantiere della strada che avrebbe creato inevitabili problemi statici agli alberi». Da una città all’altra si è polemizzato anche nella capitale per il taglio dei cedri in stazione: «Che erano stati intaccati dall’armillaria (il fungo chiodino, ndr). In quello stato potevano sopravvivere forse ancora per un paio d’anni. Impossibile lasciarli deperire in un luogo trafficato come quello senza creare pericoli. Ma ne verranno piantati cinque nuovi, in condizioni ideali per garantire la crescita e lo sviluppo ».

Il politico fa l’albero - L’esperienza diretta di Antonio a Marca gli fa dire che spesso nei paesi c’è riscontro diretto tra la sensibilità degli amministratori e la salute delle piante. In molti comuni questa attenzione è già presente. «Mi sembra invece un dibattito sterile lamentarsi per gli abbattimenti senza conoscerne le cause. Bisognerebbe parlare inoltre di quello che si salva e si pianta».

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COMMENTI
 

Lucadue 5 anni fa su tio
Il "problema" degli alberi in Viale Stazione, ovvero la Banhofstrasse della Turrita, sta tutto sommato nelle radici degli alberi. Allora perché non sostituirli con degli alberi con poche radici come ad esempio delle palme? Non lasciano a terra foglie, richiedono poca manutenzione, non ingombrano la vista ed hanno quell' aspetto mediterraneo che delizia i nostri amici zucchini golosi della nostra Sonnenstube! La mia è un'idea balzana, ma tant'è, a questo punto....

aquila bianca 5 anni fa su tio
Risposta a Lucadue
Nooooooo…. ti prego….. le palme lasciamole ai Paesi esotici… lì, "sono di casa" ;-)) Saluti :))

Bayron 5 anni fa su tio
Problemi grassi!!

pulp 5 anni fa su tio
Siamo più o meno alle solite…. oggi salviamo le piante, poi domani ci lamentiamo per i costi di manutenzione delle strade e dei cordoli, rovinati dalle radici. Senza contare i costi di manutenzione (il taglio che avviene ogni anno) e la pulizia delle foglie (che se piove diventano delle pericolose trappole, scivolose come poco). Più che fare un piagnisteo per le piante di viale stazione, si dovrebbe guardare a tutta la pianificazione….. che magari diventerà pure bella.

Gus 5 anni fa su tio
Anche gli alberi hanno troppo potere. Ora gli alberi in tutto il Ticino stanno invadendo terreni edificabili, prati e terreni agricoli. E negli uffici cantonali ora hanno più potere gli alberi che i loro proprietari, che vedono diminuire il valore delle proprietà. E di ciò ringraziamo Verdi e accoliti!

sedelin 5 anni fa su tio
Risposta a Gus
qui si parla di alberi in città. i servizi forestali tagliano decine di alberi nei boschi e tengono sotto controllo la loro espansione laddove é necessario. nella proprietà privata ognuno é libero di tagliare alberi previo consenso dell'autorità.

pontsort 5 anni fa su tio
Risposta a Gus
Ogni anno molti terreni vengono bonificati con il sostegno del cantone proprio per evitarne l'imboscamento. Se un terreno dinventa incolto e si imbosca e perché il proprietario non ha interesse a curarlo. Comunque qui il tema è diverso. Riguarda il fatto che trovare zone d'ombra in città è sempre più difficile e quindi la temperatura in città sale

Gus 5 anni fa su tio
Risposta a sedelin
Libero, previo consenso (che non ti danno). Bel concetto di libertà! Tipico della sinistra!

Luisa Rossi 5 anni fa su tio
Non parliamo di un albero "eventualmente pericolante" ma di un centinaio di fusti che sparirebbero per permettere il "nuovo arredo urbano", caro al nostro architetto comunale. In conseguenza e considerando i lavori previsti che danneggeranno gli alberi, conviene tagliarli preventivamente. Per piantarne altri che bisognerà tagliare prima che facciano un po' d'ombra ? Si obietterà che a molti piace l'insipido (direi squallido) "nuovo arredo urbano", paesaggio virtuale disegnato col computer, che allinea panchine, cestini e alberelli destinati al taglio precoce. Allora siamo coerenti: se abbattiamo 100 alberi per un "nuovo arredo urbano" sostituiamoli con "istallazioni arboree" connesse 5G, di plastica rigorosamente riciclabile oppure di metallo, che offriranno decorazioni natalizie originali ogni anno. Pensate che figurone allineati magari con panchine che calcolano il bioritmo e cestini dei rifiuti che avvertono quando sono da svuotare. Dice l'esperto: "Vedo ancora troppi viali fatti tanto per fare" . Davvero?

Serfol71 5 anni fa su tio
Secondo me è giusto salvare le piante....in un cimitero ci vuole un po' di verde...

sedelin 5 anni fa su tio
con queste spiegazioni è più facile capire :-)

Gikappa 5 anni fa su tio
...senza dimenticare che (pare...) il fogliame degli alberi troppo alti disturba il segnale 5G... no? E l'equazione è bell' e fatta...

Bibo 5 anni fa su tio
Tutti a piangere per un albero ma poi se dovesse cadere e colpire qualcuno gli stessi direbbero che il comune non l'ha controllato/curato/ abbattuto...

Gus 5 anni fa su tio
Risposta a Bibo
Hai ragione. Questa purtroppo è la logica dei sinistri (di sinistra!)

Sciacallo 5 anni fa su tio
Questo è quello che si prende i mandati da Bellinzona per fare le perizie sul verde urbano. Perché dovrebbe dire qualche cosa di diverso rispetto a chi lo paga?
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