La misura messa in campo in Ticino sarebbe fuorilegge.
Secondo alcuni giuristi violerebbe il «principio costituzionale della non discriminazione».
BERNA - Il divieto per gli over 65 di fare la spesa deciso dal Canton Ticino per arginare la diffusione del coronavirus rappresenta un problema giuridico. Lo ha dichiarato oggi ai media, dopo la consueta riunione del Consiglio federale, Daniel Koch, delegato dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) per il Covid-19.
Rispondendo a una domanda dei giornalisti secondo cui il divieto ticinese violerebbe il principio costituzionale della non discriminazione secondo alcuni giuristi, Koch ha detto che il problema è noto all'amministrazione federale e che quest'ultima sta affrontando la questione con le autorità ticinesi.
Per quanto attiene all'evoluzione della malattia, è ancora troppo presto per stabilire quando i provvedimenti restrittivi decisi dal Consiglio federale potranno essere allentati. Oggi ci sono stati circa mille casi in più rispetto a ieri - ha affermato Koch - aggiungendo che seppur il fenomeno sia in aumento, la tendenza sta rallentando.
Koch ha poi aggiunto che il Consiglio federale sta esaminando, assieme all'unità di crisi istituita allo scopo dal governo, la bontà di un progetto dal respiro europeo volto a introdurre un'applicazione per smartphone in grado di tracciare la diffusione del virus ed evitare ulteriori contagi. Si tratterebbe di un'app con dati resi anonimi, ha precisato Koch, fino a ieri responsabile della sezione malattie trasmissibili presso l'UFSP.
In merito ai test, stando a Koch, contrariamente a quanto riferito da alcuni media che hanno citato varie autorità cantonali, in Svizzera ce ne sono abbastanza. Solo da ieri sono stati eseguiti 16 mila test, ha affermato. È aperta la questione se verranno eseguiti ancora più test e se tale passo sia sensato, ha poi indicato.
In ogni caso, vista la situazione, i consiglieri federali Guy Parmelin e Karin Keller Sutter hanno nuovamente esortato la popolazione a rispettare le direttive dell'esecutivo e dell'UFSP per arginare il contagio.
In particolare, interrogata sulla possibilità che molti confederati decidano di trascorrere qualche giorno di vacanza nelle loro residenze secondarie in Ticino, (diversi sindaci avrebbero espresso preoccupazione al riguardo), Keller-Sutter, ministra di giustizia e polizia, ha sottolineato che la libertà di movimento è garantita in Svizzera, ma che al momento c'è bisogno della solidarietà di tutti affinché si possa uscire al più presto da questa situazione. Insomma, bisogna saper anche rinunciare a qualcosa, ha puntualizzato l'esponente PLR in Consiglio federale.
Il consigliere federale Guy Parmelin, responsabile dell'economia, ha invitato la popolazione a non abbassare la guardia adesso per approfittare delle belle giornate che si annunciano. «Bisogna dare prova di civismo», ha spiegato il ministro vodese dell'UDC, pur ammettendo che la situazione è dura per molti, specie per quelle persone che non hanno a disposizione un giardino dove godersi il sole primaverile. Secondo Parmelin, l'adozione di ulteriori restrizioni da parte del Consiglio federale dipenderà molto anche dal comportamento della popolazione, che finora però ha risposto bene.