Provengono dal Sindacato indipendente studenti e apprendisti
BELLINZONA - Il malessere psichico e sociale ha visto in questo periodo una preoccupante diffusione tra il corpo studentesco. È l'analisi del Sindacato indipendente studenti e apprendisti (SISA), che rivendica un rafforzamento del sostegno psicologico scolastico e delle condizioni di studio meno stressanti.
«La situazione pandemica, sommata al peggioramento delle condizioni materiali di diverse famiglie e studenti, della qualità di vita e delle condizioni di studio con l’introduzione della didattica a distanza, ha inevitabilmente incrementato l’insorgenza di disturbi di ordine psicologico», si legge in un comunicato stampa. Per questo l'assemblea del SISA ha approvato la risoluzione “Pandemia e malessere psichico e sociale: occorre agire e subito”.
Si tratta di 15 proposte concrete al fine di intervenire sulle cause e sugli effetti del malessere mentale tra il corpo studentesco. Tra queste, l’abolizione del limite di ripetizioni dell’anno nel secondario II e la democratizzazione dell'accesso al sostegno psicologico, ma anche un intervento diretto contro i prestiti di studio, un potenziamento delle borse di studio e la riapertura degli atenei.
Intervenire sulle cause
i. Riaprire immediatamente le università, con le dovute misure di sicurezza.
ii. Democratizzare le condizioni di studio e l’accesso agli studi accademici: ampliare e facilitare l’accesso a una borsa di studio, anche attraverso uno sportello appositamente adibito a questo scopo che analizzi la mutata situazione finanziaria del richiedente per via delle
conseguenze economiche della pandemia;
iii. Ridurre l’indebitamento studentesco: abrogare il sistema di prestiti di studio da rimborsare dopo il diploma, che incrementa la precarietà e l’instabilità economica dei laureati, incentrando gli aiuti finanziari agli studenti su borse di studio a fondo perso;
iv. Condonare immediatamente il debito studentesco: lo Stato, che finanzia campagne contro l’indebitamento giovanile, non deve farsi promotore dello stesso;
v. Rispettare il diritto allo studio nel secondario I e II: ampliare il servizio pubblico nell’ambito del sostegno allo studio attraverso l’introduzione di corsi di recupero gratuiti e pubblici in tutti gli ordini scolastici;
vi. Frenare la selezione sociale: abrogare il limite alle ripetizioni dell’anno nel secondario II, abolire i momenti valutativi a sorpresa e modificare la modalità d’ottenimento della maturità introducendo una sessione di recupero durante l’estate;
vii. Abolire le pratiche aziendalistiche di valutazione quantitativa: abrogare la notazione numerica per la valutazione e introdurre dei colloqui valutativi di gruppo oppure individuali a seconda del tipo di esercizio proposto;
viii. Mutare la natura classista del rapporto allievo-docente: ridurre il numero di allievi per classe e aumentare l’effettivo docente per ridurre le pressioni sul rendimento scolastico e privilegiare il pieno sviluppo della/o studentessa/studente;
ix. Ridurre il carico di lavoro e le pressioni sull’allievo: ridurre la dotazione oraria settimanale, trasformando una parte delle ore-lezione canoniche in momenti di recupero e lavoro individuale con il docente;
x. “La pausa è sacra”: introdurre il diritto ad una pausa di minimo 5 minuti ogni 45 minuti di lezione e garantire almeno 60 minuti di pausa ogni 3 ore-lezione.
Intervenire sugli effetti
i. Interrompere il percorso formativo è un diritto: diritto ad un congedo scolastico per motivi medici e a preservare gli elementi valutativi fino ad allora ottenuti. Anche le/gli apprendiste/i devono poter interrompere il percorso di studio con una garanzia contro il licenziamento;
ii. Parti eque tra diseguali: generalizzare la possibilità di poter differenziare la modalità didattica d’insegnamento in casi eccezionali di bisogno (disturbi dell’attenzione, dislessia, etc.);
iii. Democratizzare il benessere mentale: introdurre uno psicologo di sede ogni 500 allievi che partecipi ai consigli di classe. Questo deve captare l’emergenza di un disturbo in un allievo e reindirizzarlo verso uno psicologo esterno che lo segua individualmente e gratuitamente: a questo scopo il servizio medico-psicologico cantonale (SMP) del DSS/DECS dev’essere potenziato e ampliato;
iv. Rafforzare la formazione del corpo docente: migliorare la formazione del docente, introducendo dei corsi che sensibilizzino maggiormente sulle tematiche della salute mentale;
v. Contro la stigmatizzazione di chi soffre: rafforzare e introdurre delle campagne di sensibilizzazione e prevenzione sul tema del benessere e della salute in tutti cicli formativi.