Una cinquantina di persone hanno protestato davanti a Palazzo delle Orsoline durante la seduta di Gran Consiglio.
Nel mirino degli autogestiti sono finiti in particolar modo la Lega e Norman Gobbi.
BELLINZONA - Un gruppo di autogestiti ha manifestato questo pomeriggio davanti a Palazzo delle Orsoline a Bellinzona. Ovvero là dove secondo i molinari «si nascondono alcuni dei responsabili dello sgombero e della demolizione» dell'ex Macello avvenuto in quella fatidica notte tra il 29 e il 30 maggio.
La protesta, andata in scena mentre all'interno era in pieno svolgimento la seduta di Gran Consiglio, si è svolta comunque nella calma. I manifestanti, una cinquantina, hanno invocato «risposte» riguardo all'abbattimento dell'ex Macello puntando il dito, in maniera particolare, contro la Lega e contro il Direttore del dipartimento delle Istituzioni Norman Gobbi ritenuto «il burattinaio che ha tirato i fili» di quanto accaduto quel sabato notte a Lugano.
Davanti a Palazzo delle Orsoline, i manifestanti hanno posato delle macerie provenienti dall'ex Macello, mentre sui muri hanno attaccato due striscioni: uno indicante «il Molino vive per le strade», l'altro - già proposto nelle manifestazioni precedenti - «Sblocchiamo Lugano».