Lo stadio è il benvenuto, palazzi e cemento extra invece non convincono
Disagi, speculazioni e... tasse alimentano il partito del no.
LUGANO - PSE sì o PSE no? Il 28 novembre prossimo Lugano saprà se avrà ottenuto il permesso di rifare il look a Cornaredo o se il tanto chiacchierato progetto finirà nel cestino.
Il referendum è vicino e molti degli aventi diritto al voto hanno già scelto da che parte stare. Qual è questa parte? Al momento, tra sondaggi, voci raccolte per strada, opinioni e pareri di chi vive o meno lo sport il “Sì” sembra prevalere, anche se parecchi continuano a mostrar dubbi. Non tanto sulla necessità di dotarsi di strutture sportive all’avanguardia - ritenute unanimemente indispensabili per una città che guarda al futuro e vuole farsi bella - quanto piuttosto sul “contorno”.
A far storcere il naso a tanti votanti sono i palazzi e il cemento extra. Faranno crescere traffico e disagi? Acuiranno il già noto problema dello sfitto? E poi, ancora, c’è l’aspetto economico: il polo causerà un aumento delle tasse? Strizzato insomma l’occhio allo sport, molti luganesi faticano a digerire quella che ritengono pura speculazione, puro business. Modernità a pagamento o immobilismo gratuito? La scelta è semplicemente questa.